Oggi gli spagnoli decideranno nelle urne se confermare per un’altra legislatura il governo di coalizione progressista formato dal Psoe e da Sumar, o aprire la strada a un governo conservatore, con la presenza, per la prima volta, dell’estrema destra di Vox, accanto al Partido Popular. Queste elezioni infatti indicheranno quale dei due blocchi avrà i numeri necessari per ottenere la maggioranza parlamentare e governare per i prossimi quattro anni. E mai come in questo caso, ai due schieramenti in competizione corrispondono modelli di società e di paese fortemente alternativi.
Cambiare le regole/ Le Europee ‘24 e la spinta (nuova) del voto a distanza
IL SISTEMA
Prima della crisi economica del 2008, il sistema politico spagnolo si reggeva sulla prevalenza del bipartitismo, regolato dall’alternanza al governo tra socialisti e popolari.
LE DIFFERENZE
Fin qui le similitudini tra Vox e Sumar. Perché per il resto, Vox parla un linguaggio che preoccupa una parte dell’Europa. Mentre Sumar rappresenta la sinistra europeista che ha governato negli ultimi quattro anni in coalizione coi socialisti puntando molto sui diritti.
LA LISTA
Sumar è il progetto politico che Yolanda Diaz ha voluto realizzare per queste elezioni, mettendo assieme in un’unica lista Podemos e tutte quelle formazioni politiche alla sinistra del Psoe provenienti dal movimento degli Indignati e dalle varie piattaforme locali nate durante la crisi economica. Per com’è fatto il sistema elettorale spagnolo, presentare un’unica lista per quest’area politica era indispensabile per aspirare al massimo della rappresentanza parlamentare e ambire così alla riedizione della coalizione progressista. Diaz fu indicata dal fondatore di Podemos Pablo Iglesias a succedergli nel governo come futura candidata alla presidenza. Come ministra del Lavoro ha realizzato i principali provvedimenti nel settore, dalle misure a sostegno dell’occupazione alla riforma del mercato del lavoro che ha consentito di ridurre la precarietà.
Dal canto suo, l’estrema destra spagnola, che si presenta con un programma neoliberista sul piano economico, è entrata per la prima volta nelle istituzioni nel 2018, con le elezioni andaluse; e oggi Santiago Abascal, ex militante del Pp, compete per diventare il vicepresidente del governo spagnolo.