Comunali Roma, Raggi: «Ho votato Pd e me ne vergogno»

Comunali Roma, Raggi: «Ho votato Pd e me ne vergogno»
di Lorenzo De Cicco
Sabato 5 Marzo 2016, 13:10 - Ultimo agg. 6 Marzo, 12:32
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Per la prima uscita pubblica da candidato sindaco del M5S, Virginia Raggi ha scelto il parco di via Capraia, cuore del Tufello, un tempo roccaforte della sinistra. E proprio da qui l'avvocata a cinquestelle sferra un attacco al Pd. «Li ho votati - ammette - ma mi vergogno un po' viste le recenti disavventure». La maggior parte delle dichiarazioni però sono sulla difensiva. «La mia famiglia è di destra? In realtà no. La Santanchè ha detto che potrebbe votarmi? Non andiamo a caccia di voti, se quello che diciamo piace alle persone ci voteranno, indipendentemente dal loro orientamento politico». E ancora: «Io lavoro con il prof Pieremilio Sammarco che è un civilista, non ha mai difeso Previti o Berlusconi». Ma il fratello sì, incalzano i cronisti. «Allora gli avvocati che difendono gli spacciatori, sono spacciatori anch'essi? O il medico che cura un mafioso è mafioso? Qui stiamo davvero esagerando».
Sotto una selva di flash, inseguita da decine di fotografi e reporter, (
«ci sono più giornalisti che cittadini», il commento di qualche militante un po' deluso), la Raggi ha incontrato la deputata M5S, Roberta Lombardi, e ha anticipato qualche punto del suo programma. «A Roma abbiamo già le tasse più alte tra i comuni, alzarle è impensabile e impossibile», ha quindi continuato la candidata, che poi è tornata sulla questione del nuovo stadio della Roma: «Siamo a favore dello stadio, ma non può essere costruito nell'area di Tor di Valle. Invitiamo a individuare un altro sito». Insieme alla Lombardi, Virginia Raggi ha lanciato la proposta di resuscitare in Campidoglio il vecchio "Coreco", il comitato di controllo sugli atti pubblici. «Tra le decisioni di alta amministrazione ci sono le nomine e altri atti estremamente delicati - ha aggiunto - che assommano connotazione politica e amministrativa. Per anni alcuni atti sono passati al vaglio di alcune commissioni, come i Coreco, che poi sono stati aboliti. Il controllo preventivo serve a garantire la bontà degli atti. Noi questi atti, come le nomine, li esamineremo e valuteremo con tante persone per una scelta il più imparziale e corretta».
A metà della visita nel parco del Tufello, dove una quarantina di attivisti grillini si erano dati appuntamento con ramazze e tagliaerba per fare un po' di pulizia, la candidata del M5S è stata avvicinata da un gruppo di ragazzi dei comitati di zona. Non proprio dei fan: «Speriamo che questa non sia solo una passerella elettorale, ma che torni spesso qui», l'invito dei residenti, subito accolto dall'aspirante sindaco dei cinque stelle. Che poi si è difesa dalle accuse, mosse soprattutto dal Pd, di essere tenuta in scacco da Casaleggio. «Non è assolutamente vero. Sono loro che continuano a stare al soldo di Renzi. Noi siamo un movimento di cittadini.

Con Casaleggio abbiamo parlato di Roma, che è una città devastata, è Roma la priorità dell M5S è dobbiamo metterci in gioco per ricostruirla». E sugli assessori di una sua eventuale giunta ha garantito che non ci saranno imposizioni dall'alto. «Le decisioni saranno prese all' interno della squadra, ma l'ultima parola sarà sempre la mia».

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