Lo Uttaro, controlli europei sullo stato delle verifiche

Il governo non impugna la sentenza di condanna

La discarica di Lo Uttaro
La discarica di Lo Uttaro
di Daniela Volpecina
Domenica 28 Gennaio 2024, 09:52
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Nuova Lo Uttaro e Area Vasta, il Governo italiano non impugna la sentenza di condanna della Corte europea dei diritti dell'uomo, depositata lo scorso ottobre, per l'inquinamento ambientale creato dalla discarica. La parola passa ora al Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, cui spetta il compito di vigilare sulla corretta esecuzione delle decisioni adottate a Strasburgo. Tutto è iniziato nel 2010 con un ricorso presentato da diciannove cittadini - di età compresa tra i quaranta e gli ottanta anni - residenti nei comuni di Caserta e San Nicola La Strada, che avevano denunciato di essere costretti a vivere in un'area caratterizzata da un'ampia esposizione ai rifiuti, in spregio delle norme di sicurezza, che li avrebbe resi più vulnerabili a varie malattie. Il chiaro riferimento non solo alla Nuova Lo Uttaro o Lo Uttaro 2 ma anche alle altre due discariche Ecologica Meridionale e Lo Uttaro presenti nell'Area vasta. Tredici anni dopo, i giudici di Strasburgo hanno riconosciuto la legittimità delle loro proteste e confermato che il sito Lo Uttaro 2, e con esso l'intera Area che ospita anche le altre discariche, sarebbe responsabile di danni ambientali alle falde acquifere e all'atmosfera con rischi per la salute umana.

Da qui la sentenza della Corte numero 35648/2010 alla quale il Governo avrebbe potuto opporsi ricorrendo in appello entro il 19 gennaio.

Opposizione che però non c'è stata e che ha destato gran stupore tra gli addetti ai lavori. «Si tratta di un dato molto significativo - fa notare l'avvocato Alfredo Imparato, legale dei 19 ricorrenti - in virtù del fatto che solitamente il Governo tende a impugnare tutte le decisioni anche in presenza di margini di successo minimi. Evidentemente la negligenza degli enti locali deve essere apparsa come insuperabile. E' da tredici anni che si attende infatti il progetto di bonifica di questo sito e dell'intera Area Vasta. La buona notizia è che il Comitato dei ministri ha il potere di imporre l'adozione di misure, sia di carattere individuale che generale, nel caso in cui gli interventi annunciati al riguardo dal Governo dovessero essere ritenuti insufficienti o inadeguati.

Peraltro potranno far valere le proprie ragioni dinanzi all'organismo europeo anche le ong, le associazioni, gli ambientalisti che potranno partecipare attivamente alla fase esecutiva aperta dalla decisione della Corte europea». L'iter ora prevede l'apertura di un procedimento istruttorio e lo Stato italiano, dopo aver compulsato gli enti locali, dovrà presentare a Strasburgo un resoconto dettagliato di quanto è stato programmato e fino ad ora realizzato per la messa in sicurezza dell'Area oltre ad un piano di azione che illustri gli interventi concreti destinati alla bonifica dei suoli e delle falde acquifere.

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Ma qual è attualmente lo stato dell'arte e a che punto sono i lavori. Stando a quanto emerso dalle ultime conferenze dei servizi sul tema, per la messa in sicurezza permanente della discarica Nuova Lo Uttaro si è in attesa della gara di appalto. L'intervento, del valore di 3,8 milioni di euro, sarà finanziato nell'ambito di un vecchio accordo di programma sulle compensazioni ambientali del valore complessivo di dieci milioni di euro che prevedeva anche la rimozione - avvenuta nel 2010 - del cosiddetto "panettone", il sito di stoccaggio situato sempre in località Lo Uttaro, e la caratterizzazione dell'Area vasta, compiuta in realtà solo in parte e per la quale si attendono indagini integrative. A rallentare l'iter degli interventi programmati per Lo Uttaro 2, una diatriba sorta tra la Sogesid, la società in house del Ministero dell'Ambiente, e l'Arpac in relazione ai materiali che la società intende impiegare per la realizzazione dello strato di capping e quindi per la impermeabilizzazione del sito.

Più spedita sembrerebbe invece la messa in sicurezza della discarica Ecologica meridionale al via proprio nel 2024. «Per questo sito fa notare l'assessora all'ambiente del Comune di Caserta, Carmela Mucherino stiamo procedendo a ritmo serrato con uno sforzo straordinario da parte degli uffici perché per noi è un intervento strategico e fondamentale. Siamo infatti in perfetta linea con il cronoprogramma. Tengo a precisare che il Comune non è il soggetto attuatore e che la competenza e la responsabilità di questi interventi sono in capo al Governo, attraverso la sua società, e all'amministrazione regionale, che sollecitiamo periodicamente e con le quali esiste un dialogo costante». Diverso invece il caso di Lo Uttaro 1 per il quale al momento non risulta programmato alcun tipo di intervento. 

 

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