Ettore Bassi conquista Futani con "Il Sindaco Pescatore": «La verità c'è. Cercatela, chiedetela, esigetela»

In scena con l'attore i giovani del posto

Ettore Bassi con i ragazzi di Futani attori per una sera
Ettore Bassi con i ragazzi di Futani attori per una sera
di Barbara Landi
Venerdì 29 Dicembre 2023, 15:38 - Ultimo agg. 16:24
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Nel sangue il sale di quel mare in cui sono tutti uguali. “Il mare però va rispettato, come va rispettata la legge. Bisogna lavorare e avere fiducia”.

Il mare diventa, così, metafora di vita, perché “se perdi tempo, il pesce è già fujiut…”.

È un’interpretazione intensa quella dell’attore Ettore Bassi, che all’auditorium della scuola primaria di Futani, in Cilento, porta in scena lo spettacolo “Il Sindaco Pescatore” Angelo Vassallo.

 

«È dalle piccole cose che nascono le grandi. Non state zitti. La verità c'è. Cercatela, chiedetela, esigetela», afferma Ettore Bassi dal palco, mentre porta lo spettatore all’interno della vicenda di Angelo Vassallo, il cui assassinio è ancora oggi senza mandanti.

In scena, insieme ad Ettore, anche otto giovanissimi di Futani ad affiancare l’attore durante il monologo, divenuti per una sera attori della pièce teatrale, interpretando il ruolo del Sindaco Pescatore e partecipando al suo incontro con gli assassini.

«Preferisco chiamarla storia piuttosto che spettacolo – sottolinea Ettore Bassi - Ho fatto una scelta audace: ho selezionato ragazzi ai quali spero che questa storia resti impressa, che lasci un'impronta indelebile nella loro esperienza.

Questa è ormai la mia prassi, ovvero provare a toccare il cuore degli spettatori, farli riflettere, lasciare qualcosa che vada oltre il semplice intrattenimento. Una scelta non facile, perché significa lavorare tre ore prima delle rappresentazioni per provare con i giovani, scrutare il palco. Significa soprattutto trovare l'equilibrio giusto, il tono giusto e l'ascolto attento del compagno di scena. Desidero ringraziare questi ragazzi che hanno svolto un lavoro straordinario: il successo di questa storia è il risultato del loro talento, della loro dedizione e collaborazione».

In prima fila, anche Dario Vassallo, Presidente della Fondazione dedicata al Sindaco Pescatore, e l’avvocato Gerardo Spira, segretario storico di Angelo Vassallo, al suo fianco in ogni battaglia e la cui esperienza rivive sul palco, come in un gioco di specchi.

Ed è lo stesso Dario Vassallo ad ufficializzare la presenza di Ettore Bassi nel ruolo di protagonista del prossimo film a cura della Fondazione, la cui sceneggiatura è stata depositata alla Siae perché “semplicemente nessuno conosce la storia meglio di lui”.

Oltre 160 repliche in tournèe per tutta l’Italia e, di recente, anche sul palco della grande convention nazionale dell’ANCI. 

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Come si è evoluto nel tempo il rapporto di Ettore Bassi con la figura e il personaggio del Sindaco Pescatore?

«Mi regala ogni sera cose diverse. Anche stasera per esempio, durante lo spettacolo mi sono reso conto che stavo percorrendo vie che non avevo ancora percorso in alcuni punti della rappresentazione, in alcuni toni delle battute. È una storia talmente ricca e talmente profonda che, nonostante le oltre 160 repliche, ancora mi offre la possibilità di una ricerca profonda, da rinnovare e riscoprire sempre».

Come è nata in lei l'urgenza di portare in scena la storia di Angelo Vassallo?

«Non si spiega l'urgenza. Non si sa perché nasce. Ho incontrato il libro scritto dal fratello Dario, l'ho letto in due giorni e ho sentito di dover portare questa storia in teatro mentre la leggevo. Andava raccontata. È incredibile come scrittura e musica si siano messi insieme in modo magico. Ringrazio gli autori che hanno abbracciato immediatamente l’idea. E poi i ragazzi che sono sul palco con me ogni volta, il pubblico che incontro tutte le sere e le amministrazioni che ospitano lo spettacolo. Insomma tutto fa pensare che ci sia un’alchimia speciale. Mi fa capire che questa era la strada che andava presa e non c'è da farsi troppe domande».

Di recente “Il Sindaco Pescatore” è stato protagonista all'assemblea nazionale dell’ANCI. Ha portato Angelo Vassallo di fronte a tutti i sindaci d'Italia. Secondo lei, qual è il messaggio che questo spettacolo porta dentro di sé? 

«Il messaggio è chiaro: per essere un eroe bisogna essere normale. La parola ‘eroe’ è una parola mistificata sproporzionata nei suoi usi, fraintesa. Angelo era una persona normale, intendendo per normale le accezioni di specialità. Tutto ciò che nella normalità diventa risolutivo assume un carattere magico. Non siamo più abituati a fare le cose normali, vogliamo subito cercare chissà quale impresa, ma come dice Angelo nello spettacolo ‘l’impresa arriva dalle piccole cose’. Era un amministratore che risolveva delle piccole cose da cui nascevano grandi cose. Credo che questa storia porti questo monito agli amministratori. Ed è quello che abbiamo portato in scena all’assemblea ANCI, con una versione ridotta dello spettacolo condensato in appena 20 minuti. Ha avuto un successo e un impatto enormi: infatti tanti sindaci oggi ci stanno chiedendo di presentarlo nelle loro città».

Un monologo intenso, in cui lei attraversa sfumature ed emozioni completamente differenti e contrastanti, con tanti cambi di ritmo. In questi come è cambiato Ettore Bassi? Si sente diverso e trasformato come artista e come uomo?

«Assolutamente sì, questa è la magia e l’enorme regalo di questo mestiere. Raccontare storie importanti ti rende una persona più profonda e più ricca se riesci a portartele dentro. Angelo entra con la sua storia, con il suo esempio. Questo è l'ottavo anno che porto in scena il Sindaco Pescatore e sono cambiato moltissimo. La dimostrazione è che, anche alla 160esima replica, lo spettacolo è ancora diverso, ha qualcosa in più, si rigenera. È una ricerca continua, infinita. Non finirà mai».

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