Cilentana, stop lungo: entroterra e costiera a rischio isolamento

Il tratto tra Vallo e Massicelle non apre prima dell’estate, complesse le attività di ripristino del viadotto Acquarulo

I rilievi
I rilievi
di Carmela Santi
Venerdì 29 Dicembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 30 Dicembre, 08:45
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Non prima della prossima estate: saranno necessari almeno sei mesi per riaprire la Cilentana nel tratto chiuso tra Vallo della Lucania e Massicelle. La notizia, non proprio confortante, sarebbe emersa a seguito delle ulteriori verifiche tecniche eseguite ieri mattina sul viadotto Acquarulo nel Comune di Ceraso. Sul posto il personale dell’Anas e della società di ingegneria specializzata incaricata, che ha eseguito i rilievi anche mediante l’ausilio della piattaforma bybridge. 

Gli approfondimenti hanno evidenziato una lesione localizzata in corrispondenza del pulvino della pila numero cinque su cui sarà necessario eseguire un intervento di ripristino. Ora sarà necessario avviare la progettazione e definire un’idonea cantierizzazione. I lavori interesseranno un viadotto di sette campate, con oltre 50 metri di altezza dal piano campagna, in un’area di alta collina a circa 400 metri sul livello del mare. Solo al termine della progettazione sarà possibile definire il cronoprogramma e i tempi di intervento che non si prospettano brevi. Una situazione non facile da digerire per i tanti utenti della strada a scorrimento veloce. La circolazione è deviata lungo la strada regionale ex SS18 e il traffico locale è consentito per Ceraso, Futani e Cuccaro. Raggiungere le località del Basso Cilento e il Golfo di Policastro diventa una vera e propria odissea. Senza tralasciare che la statale 18 nel tratto Vallo Cuccaro Vetere è in condizioni preoccupanti

L’onorevole Attilio Pierri della Lega ha subito interessato il Ministro delle infrastrutture Matteo Salvini: «i lavori - dice - saranno eseguiti con fondi già a disposizione, per garantire il transito in sicurezza sulla Statale. Positivo l’interessamento del Mit rispetto all’intervento». Critico invece il senatore pentastellato Franco Castiello: «dopo una stagione turistica mediocre piove sul bagnato: occorrerà, con ogni probabilità, demolire e ricostruire il viadotto e non è cosa da poco. Salvini è tutto preso dal ponte sullo Stretto di Messina, in attesa che il primo serio terremoto lo inghiotta». Anche per Villani, coordinatrice provinciale del Movimento 5 stelle «la popolazione è costretta a fronteggiare rischi inaccettabili, specialmente con l’arrivo delle temperature rigide, che potrebbero ghiacciare le strade alternative». Sulla stessa posizione anche il consigliere regionale Michele Cammarano.

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La strada chiusa preoccupa anche e soprattutto il settore turistico. Marco Sansiviero presidente nazionale Fenailp Turismo: «Abbiamo invitato Anas, Prefettura, Regione e Provincia a costituire un tavolo tecnico operativo».
 

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