Dibattito Alta velocità a Sapri tra incongruenze e liti: «Funerale del Cilento»

Alla chiusura della fase d’ascolto emerge il forte malcontento per l’esclusione della Tirrenica. Borrelli: «Tutti i politici assenti»

Il dibattito pubblico
Il dibattito pubblico
di Antonietta Nicodemo
Venerdì 22 Dicembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 11:27
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Chiuso il dibattito pubblico per il nuovo tracciato dell’alta velocità nel tratto Romagnano-Buonabitacolo-Praia a Mare. L’ultima seduta mercoledì sera a Sapri, Comune fuori dal tracciato insieme al resto del Cilento e del Golfo di Policastro. E la discussione è servita proprio a chiarire le ragioni per le quali i tecnici di Rfi hanno tenuto fuori la storica tratta Tirrenica. Ieri, online, è stato presentato un documento che contiene trentasei contributi, venuti fuori dagli incontri, organizzati dal coordinatore del dibattito pubblico, il professor Roberto Zucchetti, per informare i territori sui contenuti del progetto. 

Il documento sintetizza le domande poste dai portatori di interesse. Viene chiesto, ad esempio, come saranno organizzate le stazioni della Tav, a partire da quella di Padula l’unica, del lotto in questione, da realizzare ex novo mentre per gli scali esistenti viene chiesto come verranno valorizzati. Poi ci sono interrogativi sulle procedure di finanziamento, sugli espropri e sull’impatto ambientale e paesaggistico, perché la Tav attraverserà Parchi nazionali e siti di importanza comunitaria. Il documento sarà inoltrato ad Rfi che dovrà rispondere per iscritto ad ogni singolo interrogativo. Dal dibattito pubblico, è emersa chiaramente la volontà tecnica e politica di andare avanti con il tracciato progettato, che assicurerebbe il ritorno dei treni nel Vallo di Diano e il potenziamento dei servizi ferroviari nel potentino e nel cosentino a discapito dei territori a sud di Salerno, oggi serviti dalla linea Tirrenica. Nemmeno la notizia del suo potenziamento, fornita dai funzionari di Rfi nell’incontro a Sapri, è servita a tranquillizzare gli animi agitati di istituzioni, comitati, associazioni e cittadini che, carte alla mano, hanno dimostrato le incongruenze riscontrate nell’iter procedurale che ha portato all’esclusione della linea attuale. 

I tecnici di Rfi hanno provato, inutilmente, a sedare gli animi spiegando che l’area esclusa, grazie a servizi aggiuntivi, potrà usufruire agevolmente della nuova linea. «Siamo al funerale del Cilento», ha dichiarato il sindaco di Vibonati Manuel Borrelli che ha criticato l’assenza dei politici: «Per un’infrastruttura internazionale e le scelte sono anche politiche. Il dibattito pubblico è stata una farsa. Si è discusso di un’opera già definita».

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L’avvocato Franco Maldonato: «Continuano a tenere un atteggiamento fraudolento invece di porsi il problema dell’incompatibilità del cambiamento di tracciato rispetto a quello storico. Denunceremo l’incongruenza e la follia del progetto». 

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