Resort abusivo a Paestum: per costruirlo abbattuti mille pini marittimi

La struttura è stata sequestrata, sotto inchiesta 4 tecnici comunali e 2 funzionari regionali

Resort abusivo a Paestum
Resort abusivo a Paestum
di Petronilla Carillo
Martedì 6 Febbraio 2024, 07:20 - Ultimo agg. 10:55
4 Minuti di Lettura

A leggere le recensioni dei clienti è tutto perfetto. Soprattutto il rapporto tra i prezzi praticati e i servizi resi. Del resto, un resort di lusso sul mare, di recente inaugurazione (era il mese di luglio del 2020 quando aprì i battenti) circondato di vegetazione, un ampio parcheggio e spazi ben organizzati può essere una vacanza ideale per molti, soprattutto se si considera che parliamo di una struttura alle porte del Cilento in un luogo ricco di attrattive archeologiche e turistiche.

Da ieri, però, il Resort Giglio del Mare, in località Laura di Capaccio Paestum, è sotto sequestro a seguito di una lunga indagine svolta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno e da quelli del Nucleo Tutela del Patrimonio culturale di Napoli che hanno consentito alla procura, guidata da Giuseppe Borrelli e dal vicario Luigi Alberto Cannavale, di chiedere ed ottenere un decreto di sequestro preventivo dal gip del tribunale di Salerno e di iscrivere sul registro degli indagati ben dieci persone. Oltre al proprietario, anche quattro tecnici del Comune di Capaccio, due funzionari della Regione Campania, un tecnico progettista e un agronomo titolare di un'impresa forestale.

Ampio anche il ventaglio di reati contestati a vario titolo: lottizzazione abusiva di terreni demaniali in area sottoposta a vincolo paesaggistico, falsità ideologica, abuso d'ufficio, abuso edilizio, esecuzione di opere su beni paesaggistici in assenza di autorizzazione e invasione di terreni demaniali e distruzione o deturpamento di bellezze naturali e di habitat all'interno di un sito protetto.

Il resort, secondo l'impianto accusatorio della procura, sarebbe stato realizzato attraverso provvedimenti amministrativi illegittimi e su una vasta area demaniale, appunto la spiaggia e la Pineta di località Varolato alla Laura di Capaccio che rientra, a sua volta, nella riserva naturale del Foce Sele Tanagro. La procedura risultata poi «viziata», secondo l'impianto accusatorio scaturito dalle verifiche investigative, sarebbe stata avviata nel maggio del 2019 quando una illegittima concessione edilizia in sanatoria di preesistenti strutture edilizie (ex Hera Argiva), un altro villaggio turistico abbandonato, all'interno della Pineta di Varolato, a sua volta ricadente nella riserva naturale, avrebbe dato il via ad un progetto che avrebbe poi trasformato quel vecchio resort, diventato nel corso del tempo sempre più degradato e luogo di ricovero di stranieri e senza fissa dimora. 

Così, nel marzo 2021, viene rilasciato un altro illegittimo permesso a costruire dai tecnici comunali per consentire la realizzazione di lavori di ampliamento, riqualificazione e recupero delle strutture edilizie illecitamente sanate dal precedente atto amministrativo. Sulla base di un nulla osta di fattibilità (anche questo illecitamente rilasciato ma questa volta dai funzionari regionali) tra marzo e aprile 2019 sarebbero stati disboscati dal proprietario della struttura circa 1.500 pini in un'area di 18.000 metri quadrati. Un'azione che consentì di avviare i lavori per l'ampliamento della strada di accesso alla struttura e la realizzazione di un parcheggio a raso per i clienti del resort. Insomma, servizi necessari alla struttura per catapultarla tra i luoghi più «in» della zona. Ma la sorpresa è arrivata ieri per gli investigatori all'atto delle operazioni di sequestro: la polizia giudiziaria ha constatato un altro avanzamento dei lavori, rispetto a quanto accertato nella consulenza tecnica, attraverso la realizzazione di ulteriori sei mini appartamenti. Appartamenti che sarebbero dovuti essere pronti in vista della prossima stagione estiva.

Video

Contestualmente all'apposizione dei sigilli da parte dei carabinieri, la guardia di finanza di Salerno ha perquisito lo studio del commercialista del titolare del resort, sempre a Capaccio, per reperire la documentazione relativa ai mutui agevolati e garantiti, ottenuti per la realizzazione della struttura, così da valutarne la regolarità. La curiosità è che si tratta dello stesso commercialista che, in passato, era stato coinvolto in un'altra operazione della guardia di finanza, l'indagine Ground Zero che portò alla luce un giro di mazzette per «correggere» le sentenze di primo grado, presso la commissione tributaria di Salerno con il coinvolgimento di giudici compiacenti, funzionari corrotti ed imprenditori. avrebbe aggiustato un contenzioso con l'erario di oltre 500mila euro. Quanto trovati dai finanzieri sarà ora ulteriormente esaminato e potrebbe portare ad un aggravamento della posizione del proprietario o ad un allargamento delle indagini. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA