Tassa rifiuti, in 4 anni
aumenti del 30 per cento

Tassa rifiuti, in 4 anni aumenti del 30 per cento
di Ernesto Pappalardo
Giovedì 29 Settembre 2016, 08:08
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Salerno si conferma anche nel 2016 tra le città a più alto indice di pressione fiscale locale.
La tassa rifiuti è la nuova imposta comunale istituita con la legge di stabilità 2014. Ha, in pratica, sostituito la vecchia Tares. Si basa sul presupposto che il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a prescindere dall’uso che ne viene fatto, “produce” rifiuti urbani. Di conseguenza è stato previsto che al Comune vada versata una determinata somma dagli inquilini: indipendentemente se proprietari o affittuari. Se si analizzano gli importi medi – calcolati dal Servizio Politiche Territoriali della Uil (agosto 2016) – che sono stati chiamati a versare i cittadini salernitani, si comprende che siamo di fronte ad un trend crescente della pressione fiscale pari al +29,9% nel periodo 2012-2016. Solo per rimanere al 2016, sempre secondo lo studio Uil, Salerno risulta terza in Italia per consistenza del tributo medio da versare: 461,97 euro a fronte della media nazionale pari a 295,40 euro. Il calcolo prende in considerazione le utenze domestiche di una famiglia con quattro componenti ed un appartamento di 80 mq. Va detto per chiarezza che tra il 2015 ed il 2016 la differenza percentuale non fa segnare oscillazioni rilevanti in termini percentuali ed in valori assoluti. Insomma, nessun aumento (questa volta in perfetta sintonia con quanto accade a livello nazionale). Ma ciò non toglie che rispetto all’anno scorso Salerno - nella top ten delle città più care – ha perso, purtroppo, solo due posizioni, passando dal primo al terzo posto, dietro Benevento (473,24 euro) e Pisa (464,59 euro). Se entriamo nel dettaglio, nel 2012 i salernitani se la cavarono con 355,60 euro (Tia-Tarsu), ma con la Tares nel 2013 subirono una vera e propria mazzata raggiungendo il picco più alto: 473,19 euro.
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