Coldplay, doppio show ecologista nella Napoli del terzo scudetto

Palco in bambù e acciaio riciclato, coriandoli biodegradabili

Coldplay
Coldplay
di Rossella Rusciano
Martedì 20 Giugno 2023, 15:07 - Ultimo agg. 19:13
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Tutto può succedere nella Napoli del terzo scudetto e della carica dei turisti. Anche che Chris Martin si gusti tranquillamente sul lungomare una margherita brandizzata con la mozzarella usata per scrivere il nome della sua band, in compagnia di Dakota Johnson, la trentatrenne diva delle cinquanta sfumature di grigio, e di Moses, il figlio avuto dal leader dei Coldplay dalla sua precedente compagna, Gwyneth Paltrow. Frittata di maccheroni, mozzarella in carrozza e crocchè il resto del menù ordinato, prima di uscire e passeggiare sul lungomare come dei turisti qualsiasi: i più non li riconoscono, qualcuno trasale, capisce chi ha incontrato, ma evita di dar fastidio, finché il trio non si ferma ad ammirare lo scudetto azzurro con il numero 3 proiettato su Castel dell'Ovo e, proprio in quel momento, parte una salva di fuochi d'artificio.

Intanto, allo stadio si procede con il montaggio del palco del «Music of the spheres world tour» che apre a Napoli, domani e dopodomani, un cammino italiano che li porterà poi a Milano il 25, 26, 28 e 29 giugno. Biglietti sold out, supporter gli scozzesi Chvrches e la cantautrice romana di origini palestinesi Laila Al Habash, sostituita a San Siro da Mara Sattei.

Il fantasmagorico show, condensato di suoni pop e trovate coinvolgenti (palle colorate da far rimbalzare tra la folla, braccialetti lampeggianti al ritmo di «Adventure of a lifetime» distribuiti al pubblico), fuochi d'artificio, ma che vuole anche essere il tour meno inquinante di sempre, lo spettacolo più ecosostenibile di tutti tempi.

Chris Martin, Guy Berryman, Jonny Buckland e Will Champion stanno cercando di bandire la plastica e di usare l'energia solare e le fonti alternative per soddisfare il fabbisogno energetico.

Palco e strutture utilizzate sono ricoperte di pannelli solari, oltre che costruiti e montati tenendo presente il loro impatto ambientale: bambù e acciacio riciclato per il palco, materiali compostabili per i bracciali luminosi, biodegradabili per i coriandoli. Persino l'itinerario del tour dovrebbe essere stato disegnato in base alla possibilità di fare il minor numero di spostamenti aerei possibili, pagando un supplemento alle compagnie aeree perché si dotino di carburante più sostenibile. Complessi sistemi provvedono a compensare l'emissione di CO2 prodotta.

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E i milioni di biglietti venduti dovrebbero regalare al pianeta nuove foreste. Il mantra del quartetto è: ridurre (tagliare le emissioni), reinventare (utilizzare le nuove tecnologie verdi), ristabilire (sostenere progetti che aiutino la natura).

C'è anche un app, intitolata come l'album che dà il titolo al tour, che oltre ai soliti contenuti esclusivi consente ai fan anche di visualizzare le ricadute delle loro azioni sulla loro impronta ecologica in modo da poter scegliere i mezzi di trasporto più sostenibili: calcola l'impatto del viaggio dei fan da e verso gli spettacoli, fornendo premi per chi si impegna nel scegliere opzioni di trasporto a basse emissioni di carbonio e consentendo allo stesso tempi ai Coldplay di conoscere l'impronta di carbonio dei fan per compensare le emissioni. L'app è accessibile anche per le persone non vedenti e con disabilità visive.
Turisti sì (vediamo oggi dove se ne andranno a zonzo), ma ecosostenibili: è l'importanza di chiamarsi Coldplay.

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