Concerto Coldplay Napoli, lo stadio Maradona si tinge di azzurro con le note di Pino Daniele

Quarantasettemila spettatori a Napoli per i Coldplay entusiasti della performance di Chris Martin in napoletano

Chris Martin al Maradona
Chris Martin al Maradona
Giovedì 22 Giugno 2023, 11:57 - Ultimo agg. 23 Giugno, 07:26
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«A sky full of stars», la magica notte dei Coldpay allo stadio Diego Armando Maradona. Quarantasettemila spettatori, un vero cielo di led illumina lo stadio, pronto a tingersi di azzurro, il colore della terra di Napoli. 

«Grazie guagliune», chiede scusa Chris Martin per il suo napoletano «Ve vulimmo bene, noi abbiamo sognato da tanto tempo di cantare a Napoli e ci siamo allenati per 25 anni. Graziee dal profondo del mio cuore». Si sente il boato delle persone che acclamano la band, ringraziandola per aver provato con questo gesto a sentirsi parte di qualcosa di iù che stare su un palco a cantare: essere napoletani, sentirsi napoletani.  

Poi Chris continua: «È un onore suonare nello stadio delle leggende e nella casa dei campioni».

Il Maradona così non si era mai visto: azzurro, giallo, rosso, un panorama inedito dalle tinte variopinte che dà quasi l'impressione che la musica sia secondaria rispetto alle proiezioni spaziali, ai palloni colorati, alle esplosioni di coriandoli e ai fuochi di artificio. 

 

Da «Yellow» alla famosissima «Fix you», passando per «Midnight» a «Humankind», un repertorio che strappa applausi e sorrisi. Poi all'imprrovviso parte «Napule è» di Pino Daniele. Per un attimo c'è il silenzio, sacro, di una folla che ascolta un inno sacro; poi cominciano tutti a cantare insieme al vocalist,con Davide Rossi al violino. «Napule è mille culure» davvero durante questa perfomance: i braccialetti fanno sentire il pubblico protagonista, ma è solo quell'im-perfetto dialetto partenopeo di Chris, il ricordo del Mascalzone latino a far infiammare i cuori dei napoletani. 

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Questo è il senso della musica. Forse i Coldplay non salveranno il mondo, ma hanno saputo divertire e abbracciare una cultura molto distante dalla loro, con quella capacità di trasformazione che solo l'eccezionallità di una grande band può raggiungere. 

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