Argento con vista Universiadi
per il figlio d'arte Christian Parlati

Lello e Christian Parlati
Lello e Christian Parlati
di Diego Scarpitti
Lunedì 8 Aprile 2019, 22:12
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Di ritorno dalla Turchia, mercoledì mattina il Fiamme Oro, Christian Parlati, parteciperà al Maschio Angioino alle celebrazioni del 167esimo anniversario della fondazione della Polizia di Stato, alla presenza del questore di Napoli Antonio De Iesu. Il judoka della Nippon Club, figlio d’arte, non si presenterà a mani vuote ma con la medaglia d’argento conquistata al Grand Prix di Antalya. Eccellenza del tatami all’ombra del Vesuvio, l’atleta di Ponticelli (categoria 81 kg) migliora il suo ranking internazionale, passando dalla 33esima alla 24esima posizione. Un balzo in avanti notevole, merito delle cinque vittorie nella repubblica di Mustafa Kemal Atatürk.

Domina la pool A, imponendosi sul coreano Moon Jin Lee, l’ungherese Attila Ungvari, il cinese Nai Rigaqi, e mettendo ko il padrone di casa Vedat Albayrak. In semifinale prevale sul canadese Etienne Briand. Unica sconfitta maturata in finale contro il georgiano Luka Maisuradze. «È stata una bella gara e mi sono divertito. Poteva andare sicuramente meglio la finale: mi dispiace», ammette Christian (nella foto di Franco Di Capua), artefice di quattro ippon e due waza-ari. «Devo ancora acquisire consapevolezza nei miei mezzi, mi affido troppo all’istinto e non sempre mi dà ragione. Porto comunque a casa una medaglia, che dedico a mio padre Lello e a mia madre Delia», dichiara soddisfatto il campione del mondo alle Bahamas nel dicembre 2018, che sogna le Olimpiadi di Tokyo 2020. Prima però le Universiadi a Napoli dal 3 al 14 luglio.
 
 
 
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