Il Collare d'Oro ai napoletani
Sante Marsili e Mario Scotti Galletta

Settebello'78
Settebello'78
di Diego Scarpitti
Giovedì 20 Dicembre 2018, 11:57
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«Non dobbiamo avere paura del domani. Oggi più che mai è importante ricordare cosa è stato e cosa ha fatto il CONI: una storia di grande successo che ha onorato il Paese, come nessun'altra istituzione  pubblica. Anche nel 2018 gli atleti non hanno tradito lo scudetto tricolore, la scritta Italia e i cinque cerchi olimpici. Con la speranza che il CONI rimanga sempre il Comitato Olimpico più importante del mondo». Chiede rispetto in previsione dell’annunciata riforma che il Governo gialloverde si appresta a varare e ribadisce i trionfi dello sport azzurro il presidente Giovanni Malagò nella cerimonia dei Collari d'Oro, svoltasi nella Sala delle Armi al Foro Italico. Stile sobrio ma efficace, messaggio diretto e incontrovertibile. Sulla stessa lunghezza d’onda Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico. Dalle sue parole traspare orgoglio. «Rinnoviamo un atto di riconoscimento per gli straordinari atleti olimpici e paralimpici. Premiamo la loro perseveranza, fatica e determinazione, rendendo grande la nostra famiglia sportiva. In 105 anni di storia ad un certo punto si è inserito l'elemento paralimpico che ha voluto con umiltà e silenzio raccontare e scrivere una pagina sportiva importante del nostro Paese. Siamo convinti che nella declinazione della nostra azione quotidiana di politiche sportive pubbliche si generano campioni e si aiuta a crescere e a cambiare il Paese anche sotto il profilo culturale. Riconoscimento e riconoscenza ad un pezzo di Welfare attivo attraverso lo sport. Ci siamo conquistati un pezzo di dignità. Abbiamo una grande responsabilità pubblica e dobbiamo dare risposte in questa direzione».

Ad ascoltare i suoi interlocutori e intervenire poi il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti. «Lo sport può esistere tranquillamente senza politica, però la politica serve nel momento in cui riesce a immaginare uno sviluppo e un rapporto armonioso con le istituzioni sportive. Il nostro obiettivo è far sì che lo sport italiano cresca nella sua base e permetta di incrementare i già tantissimi successi richiamati da Malagò e Pancalli. Spero in una collaborazione che sono sicuro sarà armoniosa e che la riforma che abbiamo immaginato sia compresa, attuata e possa dare benefici». La conclusione del discorso di Giorgetti chiarisce le intenzioni dell’Esecutivo. «Abbiamo in mente un Coni autonomo e grande ma non deve essere semplicemente il più grande. È importante che sia il migliore del mondo come Comitato Olimpico. Questo è quanto abbiamo ben presente e non intendiamo minimamente intaccare. Con tale spirito, auguro allo sport italiano tanti successi».
 
 

Platea ricca di personalità con Carlo Mornati, segretario generale del Coni, il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Marco Bussetti, il Sottosegretario ai Rapporti col Parlamento, Simone Valente, la Sindaca di Torino, Chiara Appendino, l’Amministratore Delegato della Rai, Fabrizio Salini, e il presidente di Rcs Mediagroup, Urbano Cairo, che ha ricevuto il Collare per La Gazzetta dello Sport. Lista lunghissima dei premiati. Napoli non poteva di certo mancare grazie a Mario Scotti Galletta e Sante Marsili (nelle foto di Mezzelani – Pagliaricci GMT), indimenticati protagonisti con il primo Settebello iridato, Campione del Mondo nel 1978. «Giusto riconoscimento agli atleti che hanno dato tanto alla pallanuoto italiana.

Sante e a Mario stanno portando avanti una missione difficile, impegnandosi a gestire impianti complicati a Scampia e Poggioreale: forse bisognerebbe ricordarsi anche di loro in un momento di grande fermento e di impegno economico come le Universiadi 2019», suggerisce Barbara Damiani, consorte del mitico portiere giallorosso e madre di Andrea e Riccardo, che hanno accompagnato il papà a Roma. «Abbiamo vissuto una grande giornata di sport. Vedere nostro padre salire sul palco insieme a leggende come Panatta, la nazionale di pallavolo degli anni’90, Antonio Rossi, la Bianchedi, è stata davvero un’emozione immensa, che fa capire la grandezza del nostro amato genitore», raccontano felici i due figli d’arte, entrambi pallanuotisti. «Onoratissimo di aver ricevuto il più alto riconoscimento dal Coni. Ringrazio la mia famiglia, i miei fratelli Mino e il compianto Vittorio, mia moglie Olimpia, che mi ha aiutato nella crescita dei ragazzi Elios e Mario, che hanno intrapreso il medesimo percorso sportivo. Desidero poter proseguire il progetto della Rari Nantes Napoli a Poggioreale, richiamando l’attenzione delle istituzioni a non dimenticarsi del nostro impegno profuso nel tessuto cittadino da anni», la conclusione di Sante Marsili.

Oltre alla squadra del ’78, la massima onorificenza è stata conferita a Roberto Calcaterra, sotto lo sguardo compiaciuto di Paolo Barelli, presidente FIN. A Ratko Rudic, Gianni Lonzi e allo stabiese capo allenatore della sezione di canottaggio del Reale Yacht Club Canottieri Savoia e al contempo tecnico della Nazionale italiana Andrea Coppola la Palma d’Oro al Merito Sportivo.
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