Napoli-Milan, probabili formazioni: l'unico dubbio è tra Elmas e Cajuste

In difesa c'è Natan, in attacco confermato Raspadori

Eljif Elmas
Eljif Elmas
di Pino Taormina
Domenica 29 Ottobre 2023, 08:10 - Ultimo agg. 18:00
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Ci vuole un altro Napoli. Ma intanto c'è sempre lo stesso Maradona: 52mila spettatori, uno spettacolo nello spettacolo. Ci vuole un Napoli diverso rispetto a quello di Berlino, un Napoli come quello dei vecchi tempi e che faccia scordare l'ultima apparizione a Fuorigrotta, con la Fiorentina: serve un Napoli combattivo dal primo all'ultimo secondo e anche capace di mettere in mostra qualche spezzone di grande bellezza. Che, certo, non guasta mai. Soprattutto a queste latitudini. Per i campioni d'Italia c'è anche la voglia di vendetta per l'eliminazione dalla Champions che brucia ancora. In questo Napoli-Milan servo altro rispetto a quello visto in questa settimana. Novità tattiche (poche) e psicologiche (tantissime). Con un filo conduttore: ancora nessun turnover. Preso atto che di questo Natan ci si può fidare, il brasiliano è stato provato da Garcia ancora al centro della difesa al fianco di Rrahmani. La coppia centrale del presente e del futuro è fatta: Juan Jesus può tranquillamente prendersi tutto il tempo che vuole. 

I duelli sono scritti nelle pietre e un bel po' hanno il sapore delle rivincite: Di Lorenzo avrà capito come fermare l'unico che lo scorso anno è riuscito a scappargli via, ovvero Leao. E poi: Pulisic-Rui, Kvara-Calabria, Politano-Theo, Giroud-Rrahmani, Raspadori-Tomori, Zielinski-Reijnders e Lobotka-Adli. Insomma, il gioco delle coppie è praticamente fatto. Non c'è bisogno di gabbie: nei test di questi giorni, però, sono soprattutto le situazioni su palla piazzata ad essere stati provati a ripetizione. Con tanto di lavagna spuntata sul campo e messa in ben evidenza. Come se fosse una novità. In ogni caso, solo nella tarda mattina di oggi, quando la squadra farà il pranzo nell'hotel di Pozzuoli dove si ritrova stamane alle 9,30 (ormai il ritiro pre-partita è roba da medioevo quando la gara è in notturna), verrà sciolto l'unica riserva che Rudi Garcia tiene ancora per sé, ovvero dare finalmente una chance dal primo minuto a uno della vecchia guardia come Elmas o spingere sull'acceleratore per mister 12 milioni, Cajuste? Molto dipende anche dalle valutazioni che Garcia sta facendo su Musah e sulle sue caratteristiche, perché in quella parte della terra di mezzo, Pioli piazzerà lo statunitense.

Ma l'uomo che sbancò San Siro nel dicembre di due anni fa, il capitano della Macedonia, sembra avere un modesto vantaggio stavolta. Anche perché per Cajuste sarebbe la prima volta da titolare in un big match di questo spessore. Il tuttocampista pescato da Giuntoli, per Garcia, resta ancora una specie di fantasma, però. 

Simeone dovrà ancora una volta attendere il suo momento. Dalla panchina. Raspadori è il prescelto a guidare l'attacco azzurro. Orfani di Osimhen (almeno un mese ancora out), gli attaccanti azzurri dovranno fare ancora una volta di necessità virtù. Ma nessuna rinuncia al 4-3-3, su questo Garcia è lapidario. Ma non sono i destini dei singoli che interessano stasera: ma certo molto della qualità del gioco è legata a Lobotka, troppo parente lontano del regista illuminante dello scorso anno. In ogni caso, questa è la notte giusta: qui o si fa il Napoli, il Napoli vero, o saranno ancora guai. Pioli, dopo le sconfitte con la Juventus e il Psg, sembra Garcia di sette giorni fa. Il recupero di Anguissa è una bella notizia, ma Garcia è terrorizzato dall'idea di una ricaduta, quindi doserà al meglio le sue energie: sarà titolare nel derby con la Salernitana. Il gran pubblico invoglia all'ottimismo, le cifre proprio per niente: il Napoli non vince in casa da cinque anni, dal 25 agosto del 2018 (3-2). Da allora, nelle cinque successive, appena 2 pareggi (tra cui quello inutile per 1-1 nel ritorno dei quarti di Champions). Ma è l'ora di buttarsi tutto alle spalle. Intanto Aurelio De Laurentiis anche ieri è stato al fianco della squadra, con l'arrivo al Castel Volturno a prima mattina, le ore in ufficio a lavorare anche per la Filmauro e poi il passaggio in campo per assistere a parte dell'allenamento della squadra e sostenere ancora Garcia. Fare di necessità virtù, anche nel calcio, è un'arte tipicamente italiana. 

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