Monti Simbruini, fotografato un raro lupo a spasso nella faggeta colma di neve

Monti Simbruini, fotografato un raro lupo a spasso nella faggeta colma di neve
di Antonio Scattoni
Lunedì 8 Aprile 2019, 10:36
2 Minuti di Lettura
LO SCATTO
Immortalato dall’obbiettivo mentre passeggiava tranquillo nella faggeta innevata dei monti Simbruini, all’interno dell’omonimo Parco Regionale. Si tratta di un lupo, giovane esemplare della famiglia dei “canis lupus”. A fotografarlo gli esperti del servizio naturalistico del Parco dei Simbruini, durante il quotidiano monitoraggio della vasta area del Parco. Una ulteriore testimonianza della ormai certa presenza di questo predatore, abituale frequentatore della catena montuosa degli Appennini. Un animale il lupo, protetto da leggi nazionali ed internazionali ma spesso attaccato proprio dall’uomo come hanno dimostrato più volte le indagini condotte dai guardia parco dei Simbruini.

IL CENSIMENTO
Difficile stabilire quanti lupi dimorano nella vasta area dei Simbruni, il più grande parco naturale della Regione Lazio, a cavallo delle provincie di Roma e Frosinone. Una ricerca condotta da due ranger dell’area protetta, ha stabilito che mediamente ogni anno sono stati censiti dai due ai cinque nuclei riproduttivi che insistono sul territorio dei Simbruini che spazia per 300 chilometri quadrati.
Ma come spiegano i ranger del Parco è difficile stabilire quanti lupi ci siano all’interno dell’area protetta, perché molti ad un certo punto abbandonano il branco e vanno in dispersione per cercare una loro strada di vita. Ma cosa si prova quando si avvista questo predatore in mezzo alla faggeta del Parco? «È un attimo – dice Ilaria Guj, ranger che ha avuto la fortuna di vederlo - ti guarda e ti fissa e poi si gira e fa perdere subito le sue tracce». Purtroppo nonostante sia un animale protetto, dal 2003 ad oggi ne sono stati trovati morti ben 33 e quasi sempre per mano dell’uomo, con trappole, armi da fuoco o bocconi avvelenati. Due persone, però, sono state identificate e denunciate alla magistratura.
© RIPRODUZIONE RISERVATA