«Alessandra mia»: le urla mentre lei spira sotto il pergolato

L'omicidio-suicidio di Bosco dei Preti, il dramma consumato in pochi attimi

Alessandra Mazza
Alessandra Mazza
di Katiuscia Guarino
Giovedì 15 Febbraio 2024, 00:05 - Ultimo agg. 10:16
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​​​​​​«Non ho più Alessandra mia», l’urlo disperato della madre risuona nella collina di Bosco dei Preti che sovrasta il centro di Avellino. Alessandra, 35 anni, è stata uccisa dal padre, Costantino Mazza, 63 anni, con un colpo di pistola. Poi, l’uomo, un idraulico, ha rivolto l’arma verso di sé e ha premuto il grilletto. Pochi secondi dopo aver assassinato la figlia si è tolto la vita. Il dramma nel primo pomeriggio di ieri.

La signora Maria Vietri, mamma della ragazza e moglie del 63enne ha visto spazzare via in un batter d’occhio la sua famiglia (un altro figlio vive fuori provincia). I due corpi sono stati trovati sotto un pergolato all'esterno della casa di campagna. Una scena drammatica che sconvolge il giorno del Santo Patrono del capoluogo e la festa degli innamorati. Una scena che contrasta col panorama mozzafiato di questa parte periferica della città. Secondo una prima ricostruzione, la tragedia si sarebbe consumata al culmine di una lite. L’ennesima tra padre e figlia. All'origine dell'omicidio-suicidio ci sarebbero, infatti, i rapporti sempre più tesi tra i due.

La giovane era in cura per una serie di gravi disturbi che le provocavano cambiamenti anche estremi dell'umore con la conseguenza di frequenti liti e dissapori in famiglia. Una patologia che creava alla 35enne non pochi problemi nei rapporti. In determinate occasioni la portavano a scontrarsi con le persone. In base alla prima fase investigativa, padre e figlia erano all'esterno dell'abitazione mentre la madre si trovava in casa. Sotto il pergolato il 63enne ha impugnato la pistola – regolarmente detenuta – e ha sparato contro la ragazza. Con molta probabilità al culmine di un’altra discussione con il genitore. Gli investigatori hanno avviato tutti gli accertamenti del caso. Mazza, molto conosciuto ad Avellino per la sua attività di idraulico, era stato dimesso dall'ospedale Moscati dove era stato operato di appendicectomia. Era tornato a casa da appena quattro giorni.

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Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Avellino. Titolare è il pubblico ministero Luigi Iglio, che ieri è giunto sul posto insieme al dirigente della Squadra Mobile, Gianluca Aurilia. Gli inquirenti hanno subito ascoltato la signora Maria Vietri. Con la delicatezza del caso, alla donna sono state poste alcune necessarie domande, mentre all’esterno della casa di campagna si procedeva con i rilievi sul luogo dell’omicidio-suicidio e veniva effettuato un primo esame dei due corpi. Su entrambe le salme sono stati disposti dal pubblico ministero accertamenti esterni, affidati al medico legale, Carmen Sementa.

Ma ci saranno ulteriori approfondimenti con l’autopsia. Nell’abitazione di contrada Bosco dei Preti, che si trova in un’area isolata, sono arrivati altri residenti della zona, familiari e amici. Lacrime e dolore per loro. Hanno poi cercato di stringersi alla signora Maria. Una disperazione incommensurabile per la donna che ha visto andare via i corpi di figlia e marito in due bare, a bordo dei carri funebri. Le salme sono dunque a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’ulteriore esame. Gli agenti della Squadra Mobile hanno raccolto una serie di elementi sul posto. All’interno della casa sono stati sequestrati alcuni fucili da caccia che Costantino Mazza deteneva regolarmente, così come la pistola che usato per compiere l’omicidio-suicidio. Gli esperti della Scientifica hanno eseguito i rilievi di propria competenza. Una serie di informazioni per ricostruire la sequenza della tragedia e avere piena contezza dei motivi che hanno spinto l’uomo a premere il grilletto contro la figlia e contro sé stesso. Una famiglia perbene, gente laboriosa e apprezzata. Anche la 35enne era molto conosciuta e ben voluta, ma quei disturbi psichici le creavano non pochi problemi. E negli ultimi tempi le liti con i familiari sarebbero state sempre più frequenti, determinando una forte situazione di tensione in casa. Che ieri sarebbe esplosa con il tragico epilogo. La comunità avellinese è sconvolta per la notizia. Ieri, nel primo pomeriggio, due colpi di pistola hanno squarciato il silenzio di contrada Bosco dei Preti e hanno posto fine all’esistenza di padre e figlia e del loro immenso dolore covato per anni.