Morte di Gerardina, interrogati i familiari in Procura

Continuano le indagini sulla morte della donna e sul malore di suo marito

Gerardina Corsano con il marito Angelo Meninno
Gerardina Corsano con il marito Angelo Meninno
di Vincenzo Grasso
Martedì 14 Novembre 2023, 08:55
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Sentiti ieri mattina presso la Procura della Repubblica di Benevento alcuni familiari di Gerardina Corsano, la quarantaseienne deceduta presso il nosocomio arianese il 31 ottobre scorso, dopo aver accusato, come il marito Angelo Meninno, una intossicazione alimentare. Per questa mattina sono stati convocati in Procura anche i familiari di Angelo Meninno.

L'intento del Sostituto Procuratore, Maria Amalia Capitanio, titolare dell'inchiesta, è quello di ricostruire tutti i movimenti e i contatti della coppia prima dell'accesso fatale in ospedale. Contemporaneamente l'avvocato Gerardo Giorgione, che rappresenta la famiglia Corsano, ha indirizzato alla Procura sannita una richiesta di indagini su alcuni aspetti della vicenda. Ovviamente, il contenuto della richiesta rimane riservato. Così come, per il momento, non c'è ancora accesso per i legali delle persone coinvolte nella vicenda relativa alla morte di Gerardina Corsano e al malore del marito, Angelo Meninno, ad alcuni atti in possesso della Procura della Repubblica di Benevento già da diversi giorni.

In particolare la secretazione riguarda non solo le cartelle cliniche dei due coniugi presso l'ospedale di Ariano Irpino, la cartella clinica di Angelo Meninno presso il Cotugno di Napoli, la prima relazione sull'autopsia sul corpo di Gerardina del collegio peritale, ma anche altri atti, altrettanto importanti, che fanno riferimento ad altre persone e circostanze. Le analisi eseguite dall'Istituto Superiore della Sanità sugli alimenti prelevati presso la pizzeria Oasi (olio con peperoncino, pomodori, insaccati e funghi) la sera del 31 ottobre scorso, in coincidenza con il decesso di Gerardina Corsano, e sugli alimenti presenti nello stomaco di Angelo Meninno durante la sua degenza all'ospedale Cotugno di Napoli, sono state in parte rese note perché il pm titolare dell'inchiesta, si è trovata di fronte alla richiesta di dissequestro della pizzeria Oasi.

Ma non solo.

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Si trattava di chiarire subito uno degli aspetti fondamentali di questo caso: era stato o no il botulino a determinare il decesso della quarantaseienne e il malore del marito? La risposta pervenuta (non si tratta di botulino) ha consentito di mettere un punto fermo in questa vicenda e soprattutto di evitare un danno maggiore all'immagine di Ariano Irpino come città della ristorazione. Ed allora, verso quale direzione volgono adesso le indagini, visto che rimangono iscritti nel registro degli indagati ancora i gestori della pizzeria Oasi e il medico che era presente in pronto soccorso al momento dell'accesso di Gerardina Corsano? Si tratta della pista che porterebbe alla presenza di sostanze chimiche (e quindi alla contaminazione da contatto o inalazione) impiegate in agricoltura nell'azienda gestita a Flumeri da Angelo Meninno? O di altri alimenti consumati dai due coniugi prima della sera del 28 ottobre? O a qualche altra causa (un avvelenamento da cibi) che si può evidenziare solo dall'autopsia, sui tessuti e i liquidi? Insomma, è ancora presto perché il pm sannita possa decidere per qualche archiviazione o stralcio di indagine. D'altra parte, non sono ancora trascorsi i canonici sei mesi di indagini per le prime determinazioni.

Resta il mistero del decesso di questa giovane donna, sposata da poco più di un anno, che è venuta meno nonostante l'impegno dei sanitari. Ad attendere la verità la famiglia Corsano, che parla sempre di giustizia e non di vendetta, Angelo Meninno che ha visto sconvolto il suo progetto di vita con la moglie. Giustizia attendono anche i gestori della pizzeria Oasi, tornati alla loro attività. E, per finire, il medico sotto indagine: il suo legale ribadisce che il suo assistito ha agito correttamente e nel rispetto dei protocolli previsti.
 

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