Ariano Irpino: morta intossicata, esami su tessuti e liquidi organici per trovare i veleni

Va avanti l'inchiesta per la morte di Gerardina Corsano

Gerardina Corsano e Angelo Meninno
Gerardina Corsano e Angelo Meninno
di Vincenzo Grasso
Domenica 12 Novembre 2023, 10:30
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«Saranno decisivi i risultati degli esami dell'Istituto superiore di sanità su tessuti e liquidi prelevati sulla vittima», dice il procuratore della repubblica di Benevento, Aldo Policastro che coordina le indagini sulla morte di Gerardina Corsano. Se non è stato il botulino ora si indaga su altre cause. A cominciare dai pesticidi che Gerardina avrebbe potuto manipolare. Cosa sia stato a provocare il decesso presso l'ospedale arianese di Gerardina Corsano e il malore al marito, Angelo Meninno, lo determineranno gli esami dell'Istituto superiore di sanità su liquidi organici e tessuti prelevati sia alla deceduta che al coniuge. Una pista alternativa a quella del consumo di pizze condite con olio con peperoncino nella pizzeria di Ariano Irpino la sera del 28 ottobre scorso. Al lavoro la Procura della Repubblica di Benevento guidata da Aldo Policastro su un caso al quale anche la stampa nazionale si sta interessando.

Nel mirino il marito della donna e le ore trascorse insieme dalla coppia, l'attività nell'azienda di famiglia diventa elemento centrale delle indagini (tre gli indagati al momento).

I coniugi il giorno dopo essere stati in pizzeria cominciarono ad accusare dolori gastrointestinali, tanto da fare ricorso, nelle ore successive, per ben due volte al pronto soccorso dell'ospedale arianese, ma con un epilogo drammatico: la morte di Gerardina e il trasferimento del marito al Cotugno di Napoli. L'indagine avviata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Benevento, Maria Amalia Capitanio, comportò immediatamente il sequestro della pizzeria e degli alimenti utilizzati dai gestori, il sequestro delle cartelle cliniche relative ai due coniugi, la nomina del collegio peritale per l'autopsia sulla salma di Gerardina, affidata alla dottoressa Carmen Sementa, medico legale del Moscati di Avellino, al professore Alessandro Santurro, associato di Medicina Legale presso l'Università di Salerno e al dottor Sebastiano Leone, direttore Uomc Malattie Infettive presso il Moscati di Avellino.

Disposto anche il sequestro della cartella clinica del Cotugno e l'affidamento all'Istituto superiore di sanità delle analisi sugli alimenti prelevati in pizzeria, su Angelo Meninno e nella sua abitazione. Tutto questo contemporaneamente all'iscrizione nel registro degli indagati, come atto dovuto, dei gestori della pizzeria, Pina Scaperrotta e Luigi Trancuccio per omicidio colposo e del medico in servizio presso il pronto soccorso, Gaetano Lisetta, per omicidio colposo e lesioni colpose in ambito sanitario (il quale specifica che al momento del decesso della donna non era in servizio). L'Istituto Superiore di Sanità, che avrebbe escluso la presenza di botulino non solo nei campioni alimentari prelevati in pizzeria, ma anche su Angelo Meninno al momento del ricovero al Cotugno. È seguito il dissequestro della pizzeria, mentre inevitabilmente l'indagine giudiziaria è stata indirizzata su nuove ipotesi. Tra queste anche quella che fa riferimento ad una possibile contaminazione dovuta alla manipolazione di sostanze chimiche utilizzate nell'azienda del Meninno per la conservazione di prodotti agricoli, in particolare cereali. In altri termini Gerardina e il marito potrebbero essere stati vittime di tossinfezione.

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Ipotesi, ovviamente, che la Procura della Repubblica di Benevento non conferma. Una parola chiara e definitiva su questa vicenda può arrivare solo dalla relazione sull'autopsia di Gerardina. I quesiti posti al collegio peritale sono diversi e attengono in prevalenza ai riscontri su liquidi e tessuti prelevati, sulla possibile presenza di virus, di batteri, polveri tossiche. Solo dopo si potrà seguire una pista concreta. Certo, il clamore mediatico non manca di determinare opinioni contrastanti. I talk show del pomeriggio sono pieni delle immaini della coppia arianese. Angelo Meninno continua a ribadire che prima della sera del 28 ottobre lui e la moglie erano in perfetta salute e che non sa darsi alcuna spiegazione per quanto accaduto. Della necessità di uscire da un incubo parlano, inoltre, i gestori della pizzeria, nonostante il riavvio dell'attività. Così come il medico che curò per prima i due coniugi in ospedale. Avrebbe seguito il protocollo previsto. Ed allora? Meglio affidarsi a dati certi. Per la Procura sannita la verità verrà comunque a galla.

 

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