Atripalda, «Non voglio andare al pronto soccorso»: pugni e testate agli operatori del 118

Aggrediti medico, infermiere e autista

Aggressione al personale di un'ambulanza
Aggressione al personale di un'ambulanza
di Katiuscia Guarino
Lunedì 3 Aprile 2023, 10:02
3 Minuti di Lettura

Aggrediti mentre soccorrevano un uomo colto da malore. È accaduto ieri mattina davanti al cimitero di Avellino. Vittime un medico e un autista di un'ambulanza del 118 partiti dal Saut di Atripalda. I due hanno ricevuto una prognosi di tre giorni. Picchiato anche l'infermiere che era con loro. Quest'ultimo è riuscito a cavarsela con qualche contusione. In mattinata i sanitari presenteranno denuncia alle forze dell'ordine.
I fatti si sono verificati intorno a mezzogiorno. Dopo la richiesta di intervento al 118, nei pressi del cimitero di via Oberty piomba un'ambulanza. A chiedere aiuto è una famiglia residente in città. Il padre aveva avvertito un malore subito dopo l'uscita dal cimitero. La moglie e il figlio che erano in sua compagnia, preoccupati, hanno sollecitato l'intervento dei sanitari. Sul posto, quindi, giunge il mezzo di soccorso.


Il medico si è immediatamente prodigato per verificare la situazione, ponendo alcune domande al paziente. Il sospetto era di un malore dovuto a un'allergia da farmaco. Quindi servivano informazioni precise per poter intervenire. A questo punto, il figlio ha cominciato a inveire contro il medico, perché riteneva che il sanitario stesse perdendo troppo tempo. Con non poca fatica, il personale dell'ambulanza è riuscito a riportare la calma, tanto da poter far salire il paziente a bordo del mezzo di soccorso. Ma quando si stavano per avviare in direzione della città ospedaliera Moscati, sono ricominciati i problemi. Non appena l'infermiere e il medico hanno provato ad effettuare un prelievo di sangue al paziente, quest'ultimo è andato su tutte le furie. L'uomo, nello stretto spazio dell'ambulanza, si è scagliato contro il medico e lo ha preso a pugni, urlando di non voler andare al pronto soccorso di Contrada Amoretta.

L'autista, accortosi di quanto stava avvenendo a bordo, ha subito fermato il mezzo. È bastato qualche secondo al paziente per scendere dall'ambulanza e ritornare verso i familiari. La sequenza di violenza non è però terminata. Infatti, il figlio si è avvicinato dell'ambulanza e ha aggredito l'autista. Lo ha colpito con pugni. E non contento si è recato dal medico e ha sferrato dei colpi anche a lui. Per poi terminare con una testata. I tre sanitari si sono trovati a loro volta a fare ricorso alle cure del pronto soccorso. Hanno rimediato contusioni e ferite varie, giudicate guaribili in tre giorni.


La direzione strategica dell'Asl esprime vicinanza: «Siamo costernati», dice il direttore generale dell'Azienda sanitaria avellinese, Mario Nicola Vittorio Ferrante. «È grave assistere ancora ad atti di violenza nei confronti degli operatori sanitari, quotidianamente impegnati a tutela della salute dei cittadini. Il personale dell'Emergenza territoriale svolge un lavoro prezioso e ha diritto a lavorare serenamente senza timore di subire atti di questo tipo». Il direttore sanitario dell'Asl, Maria Concetta Conte, aggiunge: «Non sono tollerabili reazioni violente e scomposte contro chi si adopera per salvare vite. Trovo assurdo dover pensare a misure da mettere in campo per tutelare gli operatori sanitari da possibili aggressioni. Lo trovo assurdo perché, per quanto mi sforzi di pensare che la disperazione possa far perdere ogni controllo, non riesco comunque a concepire che un lavoratore non debba sentirsi al sicuro mentre svolge la sua attività». Per il direttore dell'Emergenza territoriale 118, Rosaria Bruno, «si tratta un episodio gravissimo nei confronti di operatori che lavorano in prima linea al servizio della cittadinanza anche nei giorni festivi come oggi e che meritano apprezzamento per un lavoro prezioso quanto insostituibile».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA