Avellino, bimbi divisi al Quinto circolo:
lacrime, sciopero, rabbia e caos

Avellino, bimbi divisi al Quinto circolo: lacrime, sciopero, rabbia e caos
di Flavio Coppola
Venerdì 25 Settembre 2020, 08:53 - Ultimo agg. 26 Settembre, 08:18
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Bimbi in lacrime e genitori inviperiti. Assembramenti frequenti a ridosso dell'unico ingresso e una protesta che proseguirà oggi con lo sciopero di un'intera classe.

Il caos prefigurato alla vigila del ritorno a scuola, al «Quinto Circolo Giovanni Palatucci» di Via Scandone, si è materializzato sin dalla prima campanella. Gli avvisi recanti il dettaglio della temutissima formazione delle nuove classi, infatti, sono stati affissi da un addetto solo alle 8, sul cancello principale della scuola elementare. E lì si sono ammassati improvvisamente gli ignari genitori. Fino ad allora, al netto di una settimana di sollecitazioni, non avevano potuto saperne nulla. Da una parte, l'apprensione, dall'altra l'immediata esplosione di un forte malcontento per i criteri, ancora una volta poco chiari, e non sempre a detta delle famiglie calibrati sull'ordine alfabetico. Così sono ripartite le rimostranze all'indirizzo della dirigente scolastica, Angela Tucci, fuori città per ragioni personali e impossibilitata a chiarire. Ma il malcontento ha riguardato anche gli insegnanti, che solo alle 23.50 di mercoledì sera avevano potuto apprendere formalmente dove sarebbero stati dirottati. Tensione alle stelle. Particolarmente indicativi alcuni casi messi sotto accusa dalle famiglie. Come quello della quinta C. La classe è stata divisa addirittura in due gruppi perché ben superiore, in termini numerici, ai 17 alunni massimi che, secondo i calcoli, l'aula di riferimento avrebbe potuto ospitare. «Alla fine spiga Ubaldo Montuori è successo pure che 4 bambini sono stati trasferiti in un'altra quinta, in cui gli alunni erano già 22, ricavata nei locali seminterrati in cui in precedenza si svolgeva la refezione scolastica. Quei 4 accusa il genitore hanno perso tutti i compagni e tutte le mastre». È da questa classe che arriverà oggi la protesta più forte: «Ci sembra tutto insensato continua il genitore Ora abbiamo annunciato uno sciopero per ottenere la ricomposizione della classe».

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Tanti papà e mamme hanno messo sotto accusa pure l'organizzazione per l'ingresso dei piccoli alunni. Sfalsati gli orari, è stato invece deciso di aprire solo il varco principale, lasciando inutilizzati gli altri. Davanti ai cancelli, molte mamme si sono dette indignate: «Che senso ha avere tre ingressi ed utilizzarne solo uno?». E poi il forte deficit di comunicazione e i disagi causati alle famiglie: «Non abbiamo potuto sapere quali fossero gli insegnanti dei nostri figli e in quale aula venissero dislocati, con quali dimensioni e che tipo di allestimento. Così non abbiamo potuto preparare i nostri figli, né etichettare la loro roba, come era stato richiesto in virtù dell'emergenza Covid».
 

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Una mattinata di passione, che poi è proseguita nelle istituzioni. Intorno alle 11, un gruppo di genitori si è portato al Provveditorato agli studi. Poi al Comune, dove ha incontrato l'assessore al ramo di Palazzo di Città, Giuseppe Giacobbe. Quest'ultimo ha messo sul piatto la possibilità di fornire locali ulteriori, ovviamente fuori dal plesso. E di favorire un incontro con la dirigente scolastica, la prossima settimana, per rivedere le divisioni. Ada Spagnuolo, madre in prima linea nella protesta degli ultimi giorni contro lo smembramento delle classi, tira le somme: «Purtroppo abbiamo riscontrato il caos che ci aspettavamo, perché non abbiamo avuto informazioni precise fino all'ultimo. Anche sul tema della sicurezza. Oltre all'utilizzo di un solo ingresso non siamo stati informati per tempo sui percorsi interni e sull'adeguatezza delle sanificazioni. Per esempio dei servizi igienici, dove è carente da tempo». Al di là della possibilità di uno sciopero che coinvolga più famiglie e più alunni, moltissime famiglie chiedono un immediato faccia a faccia con la dirigente scolastica.

Il caso della scuola elementare di via Scandone, dunque, sembra destinato a perdurare nel tempo.
Tanto più che, ritirata la prima circolare che fissava il criteri dei voti conseguiti nel primo quadrimestre per al divisione delle classi (in modo che venisse assicurata un'equa divisione di studenti più preparati e più fragili), il documento con le nuove regole non è ancora stato pubblicato. Una madre pone la più semplice delle domande: «Era davvero impossibile trovare il modo di consentire ai bambini di terminare insieme il loro percorso didattico e relazionale?».

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