Avellino, bocciato il sindaco: no dell'Anac
al project financing per i parcheggi

Avellino, bocciato il sindaco: no dell'Anac al project financing per i parcheggi
Sabato 15 Maggio 2021, 08:25 - Ultimo agg. 21:09
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Altolà dell'Anac per l'amministrazione Festa. Il project financing per l'esternalizzazione dei parcheggi in città si conferma una sorta di appalto mascherato.

Un'altra pesante bocciatura in tema di sosta per l'esecutivo di Piazza del Popolo. Che arriva dopo il caso degli apparecchi «EasyPark» bloccati da settimane, a danno del Comune, per il mancato scassettamento. Questa volta, il colpo arriva dall'Autorità nazionale anticorruzione. L'Anac ha risposto alla denuncia di cui si era reso promotore, nei mesi scorsi, il capogruppo di «Laboratorio Avellino», Nicola Giordano. Di fatto recependo i pesanti rilievi mossi dal consigliere di opposizione. Si tratta del project approvato dalla giunta Festa la scorsa primavera, che affiderebbe, per 14 anni, tutto il sistema dei parcheggi in città, Ztl comprese, previa informatizzazione, all'impresa «Telereading» di Catania.

Una concessione da 5,5 milioni di euro, per la quale il Comune incasserebbe un canone annuo di 1,8 milioni.

Ma a questo punto la procedura è assolutamente in bilico e va cambiata. Nella nota dell'Anac, infatti, vengono evidenziati in particolare due tasti dolenti. Il primo, riguarda la parte della convenzione che, all'articolo 25, prevede un meccanismo di revisione del Piano economico e finanziario se l'ammontare dei ricavi degli stalli e degli abbonamenti sia inferiore ad almeno il 10 per cento rispetto alle previsioni. In tal caso, il privato potrà ridurre il canone dovuto al Comune o aumentare le tariffe della sosta per i cittadini.

Il secondo, è la sostanza stessa di questo assunto: verrebbe meno il rischio di impresa. Nelle premesse, l'Anac ricorda innanzitutto di aver inviato «plurime note» a Piazza del Popolo e all'attuale Responsabile unico del procedimento, il comandante della Polizia municipale, Michele Arvonio poiché viene «omessa la matrice dei rischi». La denuncia di Giordano era partita a novembre e Palazzo di Città si fa ancora aspettare. Rispetto a queste richieste, infatti, il Comune avrebbe risposto con «varie note, ma tardive e incongruenti». Mentre la matrice dei rischi risulta incompleta in più punti. Qual è, dunque, il rischio che assumerebbe il gestore privato? Dalle carte dell'ente, l'Anac non riesce a spiegarselo. E qui sta l'inghippo.

Ma l'Autorità chiarisce che la norma obbliga ad indicare, per ogni rischio esaminato, una norma di riferimento. Questioni di sostanza, più che di forma, tant'è che viene anche ricordato come tali informazioni costituiscano «un elemento essenziale di riuscita dell'operazione».

A chi giova questo project? Altro quesito senza risposta. Così, visto che l'amministrazione comunale non ha ancora saputo fornire indicazioni a riguardo, l'Autorità le rinfresca la memoria: «Il contratto di concessione e di partenariato pubblico privato si caratterizzano per l'esistenza di un rischio operativo, che caratterizza la concessione e la distingue dall'appalto».

In questo caso, tutto ciò non ci sarebbe. Rilievi molto pesanti, insomma, che allungano le ombre già esistenti su di un'operazione che ha scatenato durissime polemiche in Consiglio comunale. E che, non a caso, procede a rilento da quando, a giugno scorso, l'esecutivo aveva dato il suo via libera alla pratica.

Non era sembrato casuale, in merito, l'avvicendamento deciso nelle scorse settimane, nel ruolo di dirigente, tra Gaetano D'Agostino, ormai uomo di fiducia del sindaco, e Michele Arvonio, con il comandante declassato a responsabile unico del procedimento. Dal punto di vista della sostanza amministrativa, esternalizzando il sistema della sosta, Piazza del Popolo affiderebbe ad un privato l'ultimo gioello di famiglia e l'ultima fonte di introiti. Senza contare che, probabilmente, infliggerebbe il colpo di grazia alla sua società partecipata Acs. Nelle conclusioni, Anac contraddice il Comune pure rispetto alla possibilità che il piano economico e finanziario del project possa essere modificato sulla base di incassi inferiori alle previsioni, E chiede una volta e per tutte che si faccia chiarezza. Il project, insomma, va profondamente modificato. E il Comune queste le raccomandazioni sostanziali dell'Autorità nazionale anticorruzione deve adeguarsi e rispondere una buona volta ai rilievi.

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