Avellino, focus sugli incarichi e gli assegni alla Delfes

Da mesi riprese video e trojan sulla gestione amministrativa

L'inchiesta
L'inchiesta
di Gianni Colucci
Domenica 24 Marzo 2024, 09:06 - Ultimo agg. 12:52
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Due i capitoli dell'inchiesta sugli appalti comunali all'attenzione in queste ore. Il primo riguarda la rotazione negli affidamenti che sarebbe stata ignorata nell'assegnazione degli incarichi a palazzo di città. Il secondo riguarda una a serie di fatture pagate alla società sportiva Delfes da parte di aziende titolari di affidamenti da parte dell'amministrazione comunale.

Nel primo caso l'assegnazione senza tener conto della rotazione degli incarichi in base a precedenti rapporti intercorsi (ci sono norme precise dell'Autorità anticorruzione da rispettare), sarebbe avvenuta su indicazione del sindaco. Lo starebbero a dimostrare le intercettazioni negli uffici dei dirigenti comunali.
Nel secondo caso la procura mette in relazione le fatture pagate alla società sportiva Delfes dagli operatori economici in rapporto con il comune, inquadrandoli su un piano temporale (pagamenti effettuati in prossimità degli affidamenti). In due casi specifici si tratterebbe di pagamenti ammontanti al 10% circa del valore delle commesse.

La definizione al Riesame delle posizioni dei principali indagati del filone appalti al comune, chiude una prima fase dell'attività di indagine. E pone le basi per le mosse successive, quelle della Procura e quelle delle difese. Le stesse modalità con le quali si è arrivati allo stato attuale delle indagini permettono di chiarire che si è alla fine più che all'inizio di un percorso. Da mesi trojan, microfoni e videocamere sono state puntate sui protagonisti della vicenda, negli uffici del comune, nelle vetture, nei telefoni. E dalla ricostruzione minuziosa che era nella documentazione del Riesame, si dipana il filo del ragionamento degli investigatori.

Lo spiegano bene le informative dei carabinieri del reparto operativo e del nucleo ispettivo alla guida del comandante Gianluca De Vivo. In sostanza nelle diverse informative gli elementi raccolti - spiegano gli investigatori - «lasciano ritenere che la dirigente Smiraglia sia particolarmente sensibile quando esercita le proprie funzioni, alle richieste che gli vengono dal soggetti politici dell'amministrazione comunale, compreso il sindaco Gianluca Festa». Un giudizio severo che l'avvocato del primo cittadino e lo stesso Festa hanno con forza smentito e che al Riesame, o comunque in tutte le sedi, potranno contraddire con gli elementi che riterranno di portare al magistrato.

Ci sono dei passaggi delle intercettazioni che spiegano come i destinatari degli incarichi fossero selezionati dalla dirigente Smiraglia su indicazione di Diego Guerriero come in un caso specifico. Siamo al 29 novembre del 2023 e ci sono alcune opere di geologia da affidare. Quando era stata approntata la relativa determina, la Smiraglia, dietro indicazione del consigliere comunale Diego Guerriero, ne modifica il contenuto per sostituire «in corsa» l'operatore economico prescelto in un primo momento.
In sostanza se si procura un ingiusto vantaggio all'impresa inserita in determina senza richiedere adeguati riscontri dell'offerta e senza verificare il rispetto dei principi della pubblica amministrazione sulla rotazione degli incarichi, dicono gli investigatori, allo stesso tempo si causa un eguale danno all'operatore economico che era stato in origine individuato dalla Smiraglia.

Ma nelle indagini si individuano anche altri episodi nei quali l'affidamento è direttamente assegnato ad un'azienda che fa capo ad un famigliare di un consigliere comunale. E che quest'ultimo ottiee, attraverso passaggi di assegni documentati dagli investigatori, un vantaggio economico. Giova ricostruire infine la modalità con la quale avviene l'assegnazione dell'incarico. La procedura negoziata senza bando del 16 agosto del 2023 per opere ammontanti a 251 mila euro, è perfetta. L'unica azienda a partecipare alla gara è quella del familiare del consigliere comunale. E quest'ultimo per avere la sua parte di provento (il Comune intanto aveva anticipato all'impresa 40 mila euro), secondo un'intercettazione, fa una fattura da 20 mila euro alla società aggiudicataria di cui la titolare è sua cognata.
 

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Sono molto interessanti infine le intercettazioni relative alle modalità di affidamento dei lavori di efficientamento energetico a palazzo De Peruta.

Per rimanere sotto la soglia entro la quale non sono necessari bandi (come riferito alla dirigente Smiraglia ad un'alta dirigente comunale non indagata nel corso delle intercettazioni) viene spacchettata una gara in due tronconi. Quindi si procede per un affidamento sotto i 40 mila euro e nell'ambito della stessa procedura si dribbla la norma sulla rotazione degli affidamenti.

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