Avellino: differenziata a singhiozzo, i cartoni restano in strada

La raccolta degli imballaggi garantita solo in parte per lo stato di agitazione di IrpiniAmbiente

Imballaggi non raccolti ad Avellino
Imballaggi non raccolti ad Avellino
di Alessandro Calabrese
Venerdì 24 Febbraio 2023, 10:57
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Imballaggi di cartone dei negozi di Avellino non ritirati. Servizio di raccolta della differenziata svolto solo parzialmente, non solo nel capoluogo ma anche in diversi altri centri della provincia. Lo stato di agitazione dei lavoratori di IrpiniAmbiente che da venerdì scorso, e fino a domani, hanno deciso di sospendere gli straordinari, sta creando non pochi disagi in città e in molti altri comuni serviti, dove non è raro vedere i bidoni pieni, mentre il materiale il cui conferimento era previsto per il giorno successivo è depositato a terra. L'imminente divisione degli addetti tra le future società di Ato rifiuti (pre il resto della provincia) e Comune capoluogo, dunque, con le sue conseguenze dirette, comincia a creare problemi evidenti e, vista l'irrevocabilità delle posizioni in campo, per i prossimi giorni la situazione è destinata solo a peggiorare.

Congelando la disponibilità a svolgere un surplus di lavoro rispetto all'orario base giornaliero, infatti, gli operatori della partecipata di via Cannaviello (ad oggi di proprietà dell'ente Provincia, ma destinata ad essere spacchettata) stanno dimostrando come, per mandare in crisi, il sistema basti svolgere solo la propria mansione ordinaria.

E questo, in realtà, accende i riflettori su un'altra questione: per coprire la normale giornata lavorativa, e senza che ci siano delle particolari emergenze, l'azione dei singoli addetti non basta ma qualcuno deve essere chiamato, a turno ovviamente, a fare gli straordinari. Non trovandosi in un periodo di ferie estive o a ridosso delle festività natalizie, quindi, è chiaro che ci sia un corto circuito tra personale in servizio e carichi di lavoro. In attesa che il management della spa in house della Provincia spieghi se c'è una carenza di risorse umane o una falla nell'organizzazione, al netto delle assenze per malattia, resta la problematica da risolvere. Una soluzione da trovare anche in fretta se sono si vuole che dalle lamentele si passi alle defezioni. Sulla pagina ufficiale del Comune di Atripalda, ad esempio, l'amministrazione annuncia che ha diffidato IrpiniAmbiente per il mancato ritiro di carte e cartone e che da oggi, con il permanere delle difficoltà, il servizio è stato affidato ad una ditta esterna.

Intanto, lavoratori e sindacati di categoria, in vista della scadenza del blocco degli straordinari del 25, stanno organizzando un briefing per decidere come portare avanti lo stato di agitazione. Se prolungare questo tipo di protesta o passare ad altre forme. La situazione è molto delicata e c'è chi come il segretario della Fit Cisl, Francesco Codella, striglia quanti hanno portato a questo impasse. «Ancora una volta - dichiara - l'incontro a Collina Liguorini ha ribadito quali sono le reali intenzioni delle istituzioni e degli enti irpini interessati alla vicenda: dividere il servizio e in parte privatizzarlo, per quanto riguarda la città di Avellino. Anche la sollecitazione ad un'unica gestione da parte dell'Osservatorio regionale non è riuscita a convincere le parti in causa. Sappiamo benissimo che la frammentazione dei servizi e la privatizzazione porterebbero a diseconomie di scala nell'esercizio delle attività di igiene e pulizia, raccolta e conferimento, oltre a creare disuguaglianze di trattamento per i lavoratori, con un risparmio delle società affidatarie a discapito delle maestranze. Queste sono le nostre preoccupazioni che ormai da tempo stiamo sottolineando con forza. Non vorremmo che altri Comuni, come Atripalda, prendessero in considerazione l'ipotesi di gestioni autonome, affidandosi a terzi. La nostra protesta che ha portato al blocco degli straordinari resta legittima, ancorché crea disagi. Non si punti, però, l'indice contro i lavoratori o i sindacati di categoria che da mesi stanno sollevando il problema».

E aggiunge: «Oramai siamo arrivati al punto di dover prendere in considerazione le nostre istanze, che sono certamente quelle più sensate e ragionevoli. Non staremo a guardare ma continueremo ad avanzare le nostre proposte per cercare di intervenire rispetto agli scenari drammatici che si stanno profilando. Se la Provincia di Avellino avesse trasferito all'Ato, quando noi lo chiedevamo, IrpiniAmbiente spa nella sua interezza, ora non staremo in queste condizioni. Il nostro appello, comunque, è rivolto ai vertici di Ato e Comune capoluogo affinché si riesca ancora a trovare una via unitaria».
 

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