Riapre il centro Aias, per centinaia di pazienti la fine di un incubo

Arianna Rosa, affetta da sclerosi multipla, dopo 5 anni tira un sospiro di sollievo

Riapre il centro Aias, per centinaia di pazienti la fine di un incubo
Riapre il centro Aias, per centinaia di pazienti la fine di un incubo
di Alessandro Calabrese
Giovedì 24 Agosto 2023, 11:41
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«Per me, come per altre decine e decine di pazienti, non avere più la propria struttura di riferimento per il trattamento della mia patologia è stata un'odissea che, grazie all'impegno del commissario Maurizio Arci, sembra essere finita. Aver dovuto cambiare in continuazione centri e operatori mi ha costretto ad una serie di peripezie che spero non si debbano ripetere. L'auspicio è che ora l'attività dell'Aias di Avellino si stabilizzi definitivamente».

A parlare è Arianna Rosa, insegnante presso l'Istituto comprensivo di Mercogliano e affetta da sclerosi multipla, che per oltre 5 anni è stata sballottata dal sistema sanitario regionale campano, incapace di trovare soluzioni anche di fronte a casi così delicati. La professoressa, infatti, è una delle "vittime" della nota vicenda giudiziaria che ha visto il sequestro del centro "Noi con Loro", legato ad Annamaria De Mita, dentro i cui locali era anche ospitata l'Aias del capoluogo irpino. «Il centro è stato chiuso nel febbraio del 2018 continua Rosa e io ho potuto recuperare e proseguire il piano terapeutico solo due mesi dopo.

Poi un'altra interruzione e ancora terapie fino a luglio con un'altra cooperativa. A seguire le prestazioni le ho ricevute al Centro Insieme fino a novembre 2021, passando in seguito per tre mesi a Roma. Nel marzo 2022 mi sono rivolta nuovamente all'Aias che, tra una prestazione e l'altra di operatori di volta in volta trovati, dopo la denuncia di liste d'attesa lunghissime, nello scorso mese di febbraio, grazie alla sensibilità del commissario Arci, mi ha concesso le prime terapie domiciliari».

E aggiunge: «Nel frattempo, fortunatamente, si erano aperte altre strade come quella con l'Asl nel distretto di Calitri. Ma è stato davvero difficile. Ora, ottenuto il riaccreditamento della struttura, finalmente tanti pazienti, specie i bambini, potranno riprendere a pieno regime le proprie terapie. La struttura si presenta rinnovata e attrezzata, con stanze ampie e luminose, e diversi macchinari. Speriamo che questa condizione possa continuare e si riapra anche la piscina. D'altronde, questo, insieme al Centro Australia, è l'unico centro del genere. Il mio auspicio è che questa battaglia portata avanti nell'interesse di tutti possa aver messo, da questo momento in poi, la parola fine su una brutta pagina dell'assistenza sanitaria in città».
Una battaglia sposata sia dai media locali che da "Primavera Meridionale" attraverso il suo fondatore, Sabino Morano. Dunque, si ricomincia anche se per il futuro della struttura restano ancora aperti alcuni interrogativi. «Si è ripartiti con un budget di 700mila euro, a fronte di una copertura necessaria per circa 2 milioni di euro dice Morano e, quindi, bisognerà anche verificare se gli stessi operatori saranno riassorbiti tutti. Per ora si va avanti a scartamento ridotto ma è stato compiuto un passo in avanti straordinario. Come sempre, nel campo della Sanità, specie di quella irpina, la Regione non aiuta, anzi. E, infatti, nonostante le sentenze di Tar e Consiglio di Stato, da agosto scorso solo adesso è stato possibile riavere l'accreditamento necessario almeno a riprendere l'attività. Un anno di standby forzato, tra l'altro per una vicenda riguardante "Noi con Loro" e non l'Aias di Avellino, prontamente commissariata per fare chiarezza». Ma non è tutto.

«Purtroppo, chi non vive in prima persona queste dolorose condizioni di disabilità attacca Morano - non può comprendere quanto sia stata e come possa continuare ad essere fondamentale una realtà come questa. Per questo continueremo a contrastare i piani degli attuali vertici regionali sui servizi sanitari in Irpinia, auspicando che il centro Aias presto possa essere messo nelle condizioni di servire un'utenza ancora più vasta».
 

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