Trovato agonizzante in un vicolo:
c'è un indagato per omicidio

Trovato agonizzante in un vicolo: c'è un indagato per omicidio
di Katiuscia Guarino
Venerdì 7 Maggio 2021, 08:26 - Ultimo agg. 11:23
4 Minuti di Lettura

C'è un indagato per la morte di Giovanni Pelosi, il 48enne trovato agonizzante in un vicoletto della frazione Ferrari di Serino la notte tra domenica e lunedì. Ora si procede per omicidio.
È stato raggiunto da un avviso di garanzia un 62enne del posto, Ottavio Pelosi, che è difeso dall'avvocato Michela Pelosi. Sarebbe lui l'ultima persona ad aver incontrato il 48enne prima di essere soccorso. La vittima è stata dunque aggredita, come già ipotizzato dagli investigatori. Ieri sono approdati nel piccolo borgo i Carabinieri del Ris. I militari del Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma hanno lavorato diverse ore alla ricerca di tracce: in tuta bianca e con strumentazioni sofisticate hanno battuto palmo a palmo questa parte della frazione. Tutto blindato nell'area dove Giovanni Pelosi è stato rinvenuto.

La casa dell'indagato è stata sottoposta a sequestro. Requisiti anche degli scarponi che presentano tracce ematiche. Tali calzature sono utilizzate dal 62enne per i lavori in campagna. Quelle macchie di sangue potrebbero anche appartenere ad alcuni animali che alleva Ottavio Pelosi. Su questo sono stati avviati gli approfondimenti. I carabinieri della Compagnia di Solofra, guidati dal capitano Gianfranco Iannelli, hanno perquisito l'abitazione dell'indagato, alla ricerca di eventuali oggetti compatibili con le ferite inferte alla vittima, oltre ad altri elementi utili alle investigazioni.

Ma l'accertamento ha dato esito negativo. L'avvocato Michela Pelosi ha presentato già istanza di dissequestro.

I militari del Ris hanno ricostruito con precisione il percorso compiuto da Giovanni Pelosi quella notte, seguendo le tracce di sangue. Tante sono evidenti, soprattutto in un cortile. È qui che è stato aggredito? Davanti al portone di un immobile disabitato ci sono macchie ematiche più grosse. E altre si notano lungo le scale pubbliche, sulle facciate delle case e su una cabina dell'energia elettrica. Forse Giovanni Pelosi, dopo essere stato aggredito e colpito ripetutamente, cercava di reggersi. Poi è caduto senza più forze. Gli uomini del capitano Iannelli hanno continuato a raccogliere informazioni tra i residenti della frazione, come stanno facendo da qualche giorno. È così venuto fuori che Ottavio Pelosi era stato l'ultimo a vedere il 48enne prima che finisse esanime al suolo. È stato lo stesso 62enne, che è dunque indagato per omicidio, a riferire di aver ospitato presso la sua abitazione fino alle 23.30 la vittima. Da quel momento non ne ha saputo più nulla, almeno secondo quanto sostiene. I carabinieri stanno cercando di capire cosa il 48enne abbia fatto nelle ore che hanno preceduto l'aggressione. Già diverse le persone sentite.

Video

Le indagini, coordinate da pubblico ministero Cecilia Annecchini, hanno subito un'accelerazione a seguito dell'autopsia effettuata dal medico legale Carmen Sementa. La vittima aveva due profonde ferite alla testa (una alla fronte, l'altra alla nuca) e altre al torace (aveva una costola rotta che ha provocato addensamenti polmonari). Lesioni che sono state ritenute non compatibili con una caduta. Giovanni Pelosi è stato colpito in varie parti del corpo e più volte, come dimostrerebbero ulteriori contusioni al capo e ferite riscontrate sul cadavere durante l'esame necroscopico. Confermata, quindi, la pista dell'aggressione che era stata immediatamente presa in considerazione. A insospettirsi erano stati gli stessi medici dell'ospedale Moscati quando il 48enne era arrivato in ambulanza. Dopo qualche ora il decesso, quindi il sequestro della salma per effettuare gli accertamenti. Ieri si sono svolti i funerali (in un primo momento era stati fissati per martedì scorso) in forma strettamente privata. Era stata una donna a lanciare l'allarme nel corso della notte. Intorno alle 3.30, tra domenica e lunedì, era stata svegliata dai lamenti che provenivano dal vicoletto. Da una finestra aveva notato Giovanni Pelosi agonizzante a terra. Subito la richiesta di soccorsi. Dopo le prime cure sul posto, il trasferimento in ambulanza al Moscati di Avellino. Qui Giovanni Pelosi è spirato per le conseguenze delle gravi ferite. Sconvolta la comunità di Serino. La famiglia ora vuole la verità su quanto accaduto quella notte.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA