Camorra, Paolo Pagnozzi torna libero: il Riesame annulla l'arresto

L'uomo è considerato dagli inquirenti il reggente dell'omonimo clan

Camorra, Paolo Pagnozzi torna libero: il Riesame annulla l'arresto
Camorra, Paolo Pagnozzi torna libero: il Riesame annulla l'arresto
Sabato 16 Settembre 2023, 09:31
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È stato rimesso in libertà Paolo Pagnozzi.
I giudici del tribunale del Riesame hanno annullato l'ordinanza di misura cautelare nei confronti dell'uomo - difeso dall'avvocato Giovanni Adamo - considerato dagli inquirenti il reggente dell'omonimo clan che opera in Valle Caudina.

Pagnozzi era stato sottoposto agli arresti domiciliari con le accuse di usura ed estorsione, aggravate dal metodo mafioso e dal fine di agevolare il sodalizio criminale attivo tra San Martino Valle Caudina e Cervinara.

L'uomo, finito inizialmente agli arresti domiciliari, era stato considerato dagli inquirenti tra i partecipanti al sodalizio criminale che aveva costretto due imprenditori della zona a versare interessi usurai.
Ora si attende che venga fissata la data del riesame per gli altri due indagati raggiunti dalla stessa ordinanza.
Si tratta di Clemente Caliendo (attualmente ai domiciliari) e di Gerardo Marino, l'unico finito in carcere, cognato dell'ex boss defunto Gennaro Pagnozzi.

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I tre, lo scorso sei settembre, erano sono stati raggiunti dalla misura cautelare chiesta dal Procuratore Sergio Ferrigno e dal pubblico ministero dell'Antimafia Francesco Raffaele e firmata dal Gip del Tribunale di Napoli, Anna Tirone.
Gerardo Marino era finito in carcere, mentre Pagnozzi e Caliendo erano stati sottoposti agli arresti domiciliari.
Il giro di usura e di estorsione che vedeva coinvolti i tre era stato scoperto dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino grazie all'attività di intercettazione avviata dopo l'omicidio di Orazio De Paola, avvenuto nel settembre del 2020 (delitto per il quale è stato condannato a 18 anni di reclusione Gianluca Di Matola. Pena ridotta a dieci anni di reclusione dai giudici della Corte di Appello di Napoli dopo le discussioni degli avvocati Vittorio Fucci e Alessio Ruoppo).
 

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