La cessione delle quote di Leonardo rilancia la protesta all'Iia di Flumeri

Il gruppo casertano vorrebbe acquisire l'intero capitale sociale della Industria Italiana Autobus

La protesta
La protesta
di Michele De Leo
Lunedì 15 Gennaio 2024, 10:11
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Pronti a riprendere la mobilitazione. I lavoratori dello stabilimento di valle Ufita della Industria Italiana Autobus chiedono rispetto e sono pronti questa mattina in assemblea a lanciare un segnale forte nei confronti del Governo e degli azionisti. L'appuntamento in programma nella sala mensa è stato convocato per fare il punto e concordare eventuali iniziative di protesta in seguito all'avvio di una trattativa privata per la cessione delle quote societarie detenute da Leonardo. La decisione di uno degli azionisti di trattare privatamente con il gruppo Seri ha mandato su tutte le furie sindacati e lavoratori. La rabbia di parti sociali e maestranze non deriva essenzialmente da una chiusura pure espressa da una parte delle organizzazioni di categoria nei confronti del gruppo Seri, quanto per il tentativo di scavalcare il Governo e l'intesa sottoscritta con i sindacati pur di acquisire la società.

Peraltro, il gruppo casertano vorrebbe acquisire l'intero capitale sociale della Industria Italiana Autobus mentre sindacati e lavoratori sollecitano il mantenimento di almeno un socio pubblico.

Le parti sono ad un passo dalla rottura, certamente non un buon via. «Riteniamo indispensabile hanno spiegato i segretari di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm, Fismic ed Ugl metalmeccanici nella richiesta di convocazione inviata al Ministero delle industrie e del Made in Italy - che la parte pubblica rimanga all'interno della società e, per quanto concerne un eventuale nuovo socio privato, saremo per contrastare ogni soluzione che non preveda un interlocutore industriale serio e con un piano solido. Non accetteremo alcuna soluzione che guardi a soggetti interessati esclusivamente a speculazioni finanziarie».

Una posizione che sarà ribadita nel corso dell'assemblea di questa mattina, quando sindacati e lavoratori potrebbero concordare l'opportunità di avviare, da subito, una nuova fase di protesta. Dal canto suo, il segretario della Fiom Cgil Giuseppe Morsa chiederà una condivisione della posizione espressa a margine dell'ultimo confronto ministeriale, di netta contrarietà rispetto all'ipotesi di ingresso del gruppo Seri nel capitale sociale a causa delle pregresse esperienze industriali in provincia. La posizione espressa dai sindacati nazionali e territoriali è stata ribadita dal segretario generale della Fiom Cgil Michele De Palma, a margine dell'ultimo attivo dell'organizzazione.

«L'Industria Italiana Autobus dice De Palma - è un patrimonio del nostro Paese, serve la presenza del pubblico nel capitale sociale. Abbiamo bisogno che le amministrazioni locali e regionali acquistino autobus prodotti dalla Industria Italiana Autobus e, allo stesso tempo, diciamo che qualsiasi soluzione industriale deve prevedere un ruolo pubblico e una serietà di un eventuale soggetto privato». L'assemblea di questa mattina assume, dunque, un significato importante in vista del percorso verso il rilancio dell'unica azienda italiana del settore degli autobus per il trasporto pubblico. Per il decollo del progetto di polo unico nazionale di produzione degli autobus è fondamentale, ancora, l'impegno dei lavoratori di valle Ufita.

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