Coronavirus ad Avellino, allerta al Moscati
i medici chiedono di fare il test

Coronavirus ad Avellino, allerta al Moscati i medici chiedono di fare il test
di Gianni Colucci
Venerdì 13 Marzo 2020, 08:46
4 Minuti di Lettura

Il primo contagiato in città, probabilmente l'autista di un ambulanza del 118, e le difficoltà nel pronto soccorso del Moscati che resta comunque sotto pressione, agitano il capoluogo.
Agitano, senza tuttavia modificare drasticamente la vita quotidiana della città.
Sono ancora centinaia e centinaia di persone che ieri hanno solcato le vie cittadine, si sono accalcate davanti ai supermercati e alle farmacie, faticando a mantenere la distanza di sicurezza di un metro.
A poco servono le indicazioni che vengono da parte delle autorità che mostrano una tolleranza notevole. «Sono tollerate le passeggiate, purchè si stia da soli in strada. Mantenere la distanza di un metro appare essenziale. Per altri casi siamo già interventi anche con sanzioni», dice il comandante provinciale dei carabinieri Massimo Cagnazzo.

LEGGI ANCHE Coronavirus ad Avellino, quattro contagiati in una sola giornata

I suoi uomini ieri sia al pronto soccorso che alla Fca di Pratola Serra hanno monitorato la situazione.
Sono i lavoratori di settori strategici come quello della sanità a chiedere attenzione massima, spingendosi fino alla denuncia ala procura della Repubblica come nel caso del Nursind che si è rivolta al procuratore di Benevento per denunciare i ritardi nella sanificazione degli ambienti dell'ospedale e nella riapertura del pronto soccorso.
E anche nella fabbrica che produce motori ci sono state proteste. «Solo garantendo la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro si può sconfiggere l'epidemia in corso: è questa l'unica condizione necessaria per determinare la salvaguardia dell'occupazione e la ripresa dello sviluppo», dice Franco Fiordellisi, segretario provinciale della Cgil.
Tensioni al pronto soccorso del Moscati, il 6 febbraio era arrivato un anziano di Greci, residente da due settimane a casa di parenti ad Ariano Irpino ,con broncopolmonite bilaterale ed un ematoma alla testa. E proprio questa presenza del paziente che successivamente è stata ritenuta affetta da Coronavirus, ha creato una gravissima situazione di tensione. dal 6 entra in ospedale e fino al 10 marzo l'anziano è rimasto in medicina interna. Quindi la sua situazione ha richiesto una consulente cardiologica. In una fase successivamente è finito a malattie infettive e dove è rimasto fino alla giornata di ieri. A quel punto il test sul Coronavirus e la definizione della sua positività.
Un responso che ha messo in brave allarme sia infermieri che medici dei diversi reparti nei quale l'uomo ha transitato.
Quella di oggi sarà la giornata in cui sarà richiesto al direttore sanitario del Moscati Rosario Lanzetta una completa sanificazione dei reparti presso i quali l'uomo ha ricevuto assistenza.
Sarà anche richiesto che per coloro i quali si trovano ad operare nei diversi reparti sia praticato il tampone.
Potrebbe essere richiesta una quarantena per coloro che hanno dunque avuto una relazione diretta con il pazienze che in una prima fase del ricovero pareva sostanzialmente affetto da broncopolmonite.
E a proposito di situazioni complesse, fa segnalata anche la situazione di un ragazzo proveniente da Ariano Irpino che si trova in gravi condizioni. È attualmente in Rianimazione al Moscati. Si stanno monitorando tutti i parametri del giovane. I sintomi sono quelli di tosse e febbre con difficoltà respiratoria.
Ciò che si sta verificando è se abbia partecipato alla festa in un locale di Ariano Irpino il 23 febbraio. Quell'evento a cui avrebbero partecipato altri pazienti attualmente affettii da Coronavirus e dunque anch'essi contagiati.
E da ieri a tutti i direttori generali e commissari straordinari delle Asl e delle Aziende Ospedaliere della Campania, la Direzione generale per la tutela della salute della Regione, ha inviato la seguente nota: «Sono sospesi fino al 6 aprile prossimo i ricoveri programmati sia medici che chirurgici presso le strutture ospedaliere pubbliche, private accreditate e gli ospedali classificati. Possono essere effettuati solo ricoveri con carattere d'urgenza, non differibili. La sospensione è valida per tutti i ricoveri programmati ad eccezione dei ricoveri per pazienti onco-ematologici medici e chirurgici. Tale sospensione vale anche per tutte le attività in libera professione intramoenia».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA