Le donne mitologiche di Donatella Donatelli in mostra al Museo Irpino

La fotografa avellinese espone nell'ambito della rassegna Otto per Otto diretta da Antonio Bergamino

Una delle foto in mostra di Donatella Donatelli
Una delle foto in mostra di Donatella Donatelli
di Stefania Marotti
Sabato 9 Dicembre 2023, 11:09 - Ultimo agg. 11:19
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Be that Woman. Mythological symbol è il progetto fotografico di Donatella Donatelli, artista sensibile e attenta all’introspezione. Dopo il successo al Mann di Napoli, il progetto approda in città, al Palazzo della Cultura di Corso Europa, dove oggi, alle 17.30, ci sarà il taglio del nastro, a chiusura della rassegna Otto fotografi per Otto racconti, con il coordinamento di Antonio Bergamino. Una narrazione per immagini che penetra nell’animo delle donne, per coglierne i sentimenti e le potenzialità, offrendo un approccio positivo all’universo femminile, rispettoso dei moti di un’interiorità tormentata.

«Il progetto - spiega Donatelli - è nato dall’idea di rappresentare il mondo femminile in modo dinamico e positivo. L’idea di fondo è proporre una donna che rappresenta il mito di se stessa, superando le avversità e trovando una collocazione, anche attraverso la realizzazione delle proprie aspirazioni. Un’idea positiva di cui, secondo me, c’è bisogno, considerate le orribili vicende che ci consegnano le cronache». Con il suo obiettivo, Donatella Donatelli cattura l’anima delle donne, il loro dolore, le loro aspirazioni, il loro essere tradite dalla vita, dall’amore.

Una condizione difficile, sofferta, delusa, il più delle volte, nella sua essenza, il romanticismo che alimenta la sua fantasia.


«Le mie foto - precisa l’artista - rappresentano personaggi del mondo femminile che hanno realizzato il loro progetto di vita. Ho trovato dei soggetti che portano acconciature e abiti realizzati da me, diventando dei simboli per le altre donne. Dall’icona dei cartoni animati alla vincitrice del Nobel per la Pace, fino alla prima attuatrice degli Stati Uniti». I volti sono di donne normali, non rispondenti ai canoni estetici del terzo millennio. Nei loro occhi si legge l’orgoglio per ciò che hanno conquistato, per ciò che sono diventate, affrontando anche duri sacrifici. «Sono donne di tutti i giorni - precisa la fotografa - che provano l’orgoglio di essere se stesse. Ho cercato di dare enfasi all’immagine femminile, come depositaria di valori interiori». 


Dopo il Mann, il progetto passa in un’altra istituzione museale archeologica: «È una coincidenza che mi fa molto piacere - commenta Donatelli. La donna, in questo contesto, si collega alla mitologia, al mistero della sua essenza, alla percezione della sua femminilità mutata nel corso dei secoli». Vincitrice di premi prestigiosi, Donatella Donatelli coglie la complessità della condizione esistenziale femminile che, ancora nel terzo millennio, la rende prigioniera di stereotipi, difficili da abbattere. Il loro animo tormentato diventa la fonte di espressioni poetiche negli sguardi, nelle posture di figure che non si sentono sconfitte. Una narrazione poetica, dunque, che punta a scrutare l’essenza interiore delle donne, per incoraggiare le altre a dare valore alla propria personalità, ai propri sogni. «Nella fotografia - precisa l’artista - tutto parte dal desiderio di voler descrivere le mie sensazioni su alcune tematiche».


Anche Be That Woman si arricchisce della sfera emozionale dell’autrice, del suo sentire addosso le pulsioni dell’animo umano. La mostra consta di 14 foto, due in più rispetto all’allestimento del Mann. «È un progetto che potrebbe continuare a crescere - conclude Donatelli - ad arricchirsi di nuovi spunti analisi e di riflessione. C’è bisogno, nella realtà che viviamo, di promuovere, con l’arte, la fotografia, la cultura, un’educazione sentimentale, fondata sul rispetto della dignità della persona, della sua unicità e dei suoi sentimenti».

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