Covid ad Avellino, giro di vite al Moscati:
tamponi ogni 48 ore per prevenire focolai

Covid ad Avellino, giro di vite al Moscati: tamponi ogni 48 ore per prevenire focolai
di Antonello Plati
Martedì 8 Febbraio 2022, 07:40 - Ultimo agg. 20:21
4 Minuti di Lettura

L'Azienda ospedaliera Moscati corre ai ripari. Il virus corre veloce tra i reparti e sono troppi i contagi da Covid-19 registrati nelle ultime settimane tra i dipendenti (un centinaio in isolamento) che hanno finito anche per infettare degenti entrati in ospedale per curare altre patologie (almeno 16, due dei quali sono deceduti per complicanze legate proprio alla Sars-Cov-2).

Dunque, giro di vite sullo screening con il personale che sarà sottoposto al tampone nasofaringeo ogni 2 giorni presso l'Unità operativa di appartenenza. Prima di questa disposizione, emessa l'altro giorno dalla direzione medica di presidio, il test era effettuato ogni 14 giorni nella maggior parte dei reparti e una volta alla settimana in quelli considerati più a rischio.

Una stretta più che necessaria dopo che nelle Unità operativa di Ematologia, Medicina interna e Ortopedia erano stati contagiati una ventina di pazienti che erano entrati in corsia con tampone molecolare negativo e avevano finito per contrarre il Covid. Due donne, di 87 e 81 anni, ricoverate in Medicina interna sono decedute dopo il contagio. Oltre al tampone antigenico, ogni 48 ore, gli operatori sanitari faranno anche un tampone molecolare ogni 7 giorni. 

Si tratta di una misura molto rigida, ma quanto mai necessaria. Che innalza il livello di sicurezza della struttura di Contrada Amoretta ben oltre quello regionale. Solo per fare alcuni esempi, all'ospedale Cotugno di Napoli (specializzato nella malattie infettive) è previsto un solo tampone molecolare ogni 7 giorni, mentre al Cardarelli uno ogni 15. Molti tra i medici e gli infermieri del Moscati non hanno gradito la disposizione della direzione medica di presidio, chiedendo un incontro urgente con il direttore sanitario Rosario Lanzetta per un confronto sulla questione (potrebbe tenersi già in giornata). Dopo la stretta, a rassicurare sulle condizioni di lavoro all'interno della struttura è il direttore generale Renato Pizzuti: «In questo ospedale - dice il manager - le condizioni di sicurezza sono elevate. Ora abbiamo anche abbreviato i tempi delle liste di attesa e lavoriamo per ridurli ulteriormente». Il riferimento è anche all'attacco della Funzione pubblica Cgil che con il segretario Licia Morsa, ieri su Il Mattino, ha sottolineato le troppe lacune gestionali e organizzative che impedirebbero, secondo la sindacalista, un «ritorno alla normalità». Pizzuti non ci sta: «Mi sorprendono queste parole, Morsa dovrebbe sapere che qui si lavora in sicurezza dal 2020 e che siamo pronti a ripartire con tutte le attività». Più in generale, il diggì fa il punto sulla situazione pandemica: «Non aspettiamoci che decessi e terapie intensive calino subito. Sono gli indicatori che, purtroppo, calano per ultimi. Ora i contagi sono in calo e presto ci auguriamo anche i ricoveri ordinari». Nelle aree Covid del Moscati, in questo momento, sono ricoverati 50 pazienti: 6 in terapia intensiva, 19 nella degenza ordinaria-subintensiva del Covid Hospital, 21 nell'Unità operativa di Malattie infettive, 3 nell'Unità di Pediatria, 1 in quella di Ostetricia e Ginecologia.

Video

Ieri mattina, intanto, inaugurato lo Sportello amico per i trapianti e la donazione degli organi. Ancora Pizzuti: «Dopo due anni di pandemia aprire uno sportello trapianti qui al Moscati è un segnale di speranza e di normalità». Presenti anche il direttore del Centro Trapianti della Regione Campania, Antonio Corcione, e gli specialisti del Moscati che hanno seguito l'avvio del progetto. «Sono prove di normalità e ripartenza prosegue il manager - con un occhio alla comunicazione sulle donazioni perché circolano ancora troppe fake news. Donare organi è fondamentale, questo è un ulteriore tassello in Campania. Lo Sportello Amico rappresenta un incentivo al circuito della donazione, uno spazio in cui acquisire una maggiore consapevolezza». Insomma, «questo nuovo servizio è un segnale di speranza e di ripresa, un primo passo verso una sanità normale con l'avvio di attività che, a causa della pandemia, hanno subito un inevitabile rallentamento». Lo Sportello amico rientra in un ampio progetto regionale che prevede la graduale attivazione di postazioni di raccolta delle dichiarazioni di volontà presso le Asl e le Aziende ospedaliere campane. Il personale allo sportello ha il compito di fornire orientamento, accompagnamento e informazioni ai cittadini, ai potenziali donatori, ai donatori stessi e ai pazienti in attesa di trapianto.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA