In Irpinia sono arrivati cento profughi
almeno altri 300 attesi in settimana

In Irpinia sono arrivati cento profughi almeno altri 300 attesi in settimana
Lunedì 7 Marzo 2022, 08:29
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Un centinaio di profughi ucraini con mezzi propri, auto e furgoni, ha scelto, fino a questo momento, di rifugiarsi in Irpinia. Si tratta, per la maggior parte, di persone che hanno parenti o amici di stanza tra Avellino e i comuni della provincia. Dunque, per nessuno di loro è stato necessario disporre delle strutture di accoglienza messe a disposizione dalla Caritas diocesana di Avellino, dai sindaci di alcuni comuni (Grottaminarda, Sant'Angelo dei Lombardi e Montoro) e da privati cittadini.

Nel corso di questa settimana, il quadro potrebbe cambiare con l'arrivo in città dei primi bus provenienti dall'Ucraina: la Caritas stima in almeno 300 il numero di arrivi nei prossimi 6 o 7 giorni. Una previsione che - avvertono da Piazza Libertà - «potrebbe essere facilmente rivista al rialzo».

In questo caso, i profughi saranno poi smistati tra Avellino e provincia nelle strutture già pronte all'accoglienza.

Dei circa 100 arrivati negli ultimi due o tre giorni, in 40 si sono presentanti nella giornata di sabato al Palazzetto dello sport di via Zoccolari ad Avellino dove, in accordo con la prefettura, l'Asl di Avellino ha allestito un hub dedicato alla registrazione sanitaria tramite codice Stp (Straniero temporaneamente presente), somministrazione di tamponi, vaccinazioni dei soggetti stranieri, provenienti dall'Ucraina, a seguito dello scoppio del conflitto bellico attualmente in corso. Dei 40, 3 avevano già effettuato il tampone privatamente, 37 lo hanno effettuato tampone presso l'hub dell'Asl. Di questi, 3 sono risultati positivi al Covid-19. L'hub sarà attivo anche oggi a partire dalle 9. «I cittadini ucraini che hanno già registrato la propria presenza su questo territorio provinciale verranno convocati via sms», fanno sapere dall'ente di via Degli Imbimbo. La situazione preoccupa. In quanto, a scorrere la classifica mondiale della percentuale di popolazione vaccinata contro il Covid, prima di trovare l'Ucraina ce ne vuole. Secondo l'ultimo aggiornamento disponibile sul sito Our World in Data, il paese in guerra non arriva al 35 per cento di copertura, appena prima di Lesotho, Guatemala e Mozambico.

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La vicina Polonia, solo per fare un esempio, primo tra i paesi confinanti per numero di profughi con oltre 600mila arrivi, è al 58 per cento. In Italia siamo oltre l'80 per cento, mentre in Irpinia abbiamo raggiunto il 90 per cento della popolazione dai 12 anni in su. E la prospettiva di un flusso di sfollati che secondo costringe a ricordare che non siamo ancora usciti dalla pandemia. In Ucraina, si attende un cessate il fuoco stabile che al momento ancora non è all'orizzonte. L'apertura dei corridoi umanitari, una volta che ci sarà una tregua delle parti, metterà l'Italia e anche l'Irpinia alla prova di arrivi massicci. Come detto, non c'è che qualche centinaia di posti letto al momento, distribuiti tra Avellino, Grottaminarda, Sant'Angelo dei Lombardi e Montoro. Sono al lavoro le associazioni di volontariato per individuare nuove sistemazioni, la commissione di prefettura e vigili del fuoco sta valutando caso per caso le possibilità di accoglienza presso le abitazioni di privati o delle diocesi. I primi arrivi solo con mezzi privati. C'è chi con la propria auto, sobbarcandosi un viaggio durato anche sette giorni, di 2500-3000 chilometri dai luoghi non ancora sotto i bombardamenti intensi, attraversando autostrade non ancora tagliate in due dalle bombe lanciate dai jet militari russi. Sono arrivi alla spicciolata con mezzi di fortuna dall'Ucraina attraverso percorsi tortuosi. Ma sono i profughi in arrivo attraverso i corridoi umanitari, una volta che saranno aperti, a mettere in allarme il sistema dell'accoglienza.
 

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