In tribunale il concordato salva Sidigas

Il custode giudiziario prova ad evitare il fallimento

Gianandrea De Cesare
Gianandrea De Cesare
di Alessandra Montalbetti
Mercoledì 1 Marzo 2023, 08:19
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Sidigas, si torna a un nuovo concordato in bianco. A distanza di quattro anni, ieri mattina, dinanzi al tribunale fallimentare di Avellino, presieduto dal giudice Gaetano Guglielmo è stata presentata una nuova istanza di concordato in bianco. A depositarla, su mandato del custode giudiziario Lorenzo Palmerini, l'avvocato Marcello Penta per conto della Sidigas. Istanza di concordato in bianco che di fatto ha bloccato la richiesta di prefallimento avanzata dalla procura di Avellino. Concordato al quale si è associato anche Gianandrea De Cesare e i suoi legali, Claudio Mauriello e Genoveffa Sellitti. Ora si attende la decisione del presidente della sezione fallimentare, del tribunale di Avellino, Gaetano Guglielmo, che al momento si è riservato per valutare la richiesta di concordato. Solo dopo potrà essere definito il piano industriale per rientrare dai debiti accumulati nella gestione giudiziale, circa 160 milioni di euro dell'intero gruppo.

Una mole debitoria enorme che ha costretto la procura, nel gennaio scorso, a presentare una nuova richiesta di liquidazione giudiziale.

Qualora il giudice dovesse approvare la richiesta di concordato la Sidigas avrà 60 giorni (ed eventualmente altri 60) per presentare un piano di rientro che prevede la cessione delle reti all'asta. In contemporanea si va avanti con il piano di esdebitazione. Piano al quale sta lavorando il nuovo custode giudiziario Lorenzo Palmerini e i tre professionisti di sua fiducia, nominati alla scadenza del mandato dell'ad Dario Scalella. Sostituzione effettuata dopo il nullaosta firmato dal gip del tribunale di Avellino, Marcello Rotondi.

Al posto di Scalella è subentrato l'avvocato Fabio Ridolfi, con il ruolo di presidente del nuovo Consiglio d'amministrazione di Sidigas, composto dagli altri due professionisti selezionati da Palmerini, ovvero Angela Pierro, amministratore delegato, e Roberta Carpentiero, consigliere senza delega. A Dario Scalella è stato affidato un mandato temporaneo di supporto alla società per favorire il piano di risanamento. Un percorso quello che sta conducendo il custode giudiziario Lorenzo Palmerini, fortemente condiviso con il gip del tribunale di Avellino, Marcello Rotondi.

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Intanto si lavora anche per recuperare dei crediti della Sidigas spa, accumulati in questi tre anni presso l'Arera (autorità di regolazione per energia, reti e ambiente). Crediti di circa 15milioni di euro che consentirebbe alla Sidigas spa di sbloccare tutte le aziende, di soddisfare tutti creditori e ritornare in regime ordinario. Alla guida dei beni di Gianandrea De Cesare fu nominato dalla procura di Avellino, come custode giudiziario Francesco Baldassarre, che ad ottobre scorso è stato revocato in seguito alle denunce dello stesso De Cesare. Ad oggi anche Dario Scalella - che a sua volta aveva ricevuto la nomina da Baldassarre non è più amministratore delegato della Sidigas. I due sono stati rimossi dopo l'invio degli atti dal pubblico ministero di Napoli, Danilo De Simone, al pubblico ministero del tribunale di Avellino «a seguito di un collegamento investigativo ed accertamenti che suggeriscono l'opportunità di una sostituzione del custode giudiziario».

Ragioni che lo stesso magistrato condivide integralmente.
Revoche e mancate conferme alla scadenza del mandato determinate da alcune denunce presentate dai legali di Gianandrea De Cesare (difeso dagli avvocati Luigi Tuccillo e Claudio Mauriello) e Bruno Del Vecchio (difeso dall'avvocato Massimiliano Moscariello) per il compenso percepito dall'amministratore della società Dario Scalella, circa 1 milione di euro annuo e la svendita dei beni della società. Dunque al centro dell'indagine aperta inizialmente a Roma e coordinata dal pubblico ministero Spinelli e successivamente trasmessa a Napoli - è finito l'utilizzo improprio dei fondi Sidigas, nonché l'auto-assegnazione di stipendi e benefit ritenuti onerosi.
 

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