Irpinia Rifiuti Zero, lo stop dell'Antitrust: sospeso l'affidamento

Il Tar di Salerno accoglie il ricorso dell'Autorità per la concorrenza

Conferimento rifiuti ad Avellino
Conferimento rifiuti ad Avellino
di Alessandro Calabrese
Sabato 23 Dicembre 2023, 10:00
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Il Tar di Salerno accoglie l'istanza cautelare dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e sospende gli effetti delle delibere dell'Ato di Avellino sulla costituzione della Irpinia Rifiuti Zero e sulla conferma della sua destinazione ad essere l'assegnataria del servizio rifiuti. Brutto colpo per l'ente d'ambito che si apprestava a completare la procedura per affidare la gestione del ciclo integrato. E ora, sarà tutto da rifare? Forse. Di certo quella che era l'intenzione da parte del presidente dell'Ente d'Ambito, Vittorio D'Alessio, di riprendere il percorso dopo il respingimento, perché inammissibili, dei ricorsi di 4 Comuni, dovrà attendere l'udienza che entrerà nel merito della questione. Seduta fissata per il 24 aprile, quindi, abbondantemente dopo la scadenza ultima del 6 dello stesso mese per completare l'iter di affidamento del servizio. Rispetto alle motivazioni dell'Agcm, dunque, che ha contestato la strada scelta da Collina Liguorini di non essersi rivolta al mercato per selezionare l'offerta di gestione più economica, efficiente ed efficace, peraltro già richiamate dal parere specifico della Corte dei Conti, il Tribunale amministrativo regionale non ha avuto dubbi. Soprattutto per la sussistenza del "pericolo" di avvio del servizio prima della definizione del merito del ricorso.

Da qui l'ordinanza, pubblicata ieri, da parte del Tar sezione distaccata di Salerno (Sezione Prima) che ha accolto la domanda cautelare e fissato la trattazione della vertenza. Immediate le reazioni, naturalmente diametralmente opposte da parte del vertice dell'Ato di Avellino e di uno dei consiglieri di minoranza, Pasquale Giuditta, che ha da sempre osteggiato la soluzione della società in house sulla quale aveva proceduto la maggioranza dell'assemblea di Collina Liguorini. «Sicuramente questo provvedimento bloccherà anche l'opzione di un acquisto delle quote di Irpiniambiente da parte dei Comuni - afferma D'Alessio - visto che va in una direzione diversa dalla gestione pubblica.

Non so, più in generale, se questo può costituire un discrimine verso una tipologia di modello che pure è prevista nella legge regionale.

In ogni caso, la valutazione dell'Agcm creerà a chiunque difficoltà ad affidare un servizio essenziale ad una società pubblica. Visto che il ragionamento può essere trasferito su altre situazioni similari. Ma se "il pubblico" non è efficiente o competitivo anche l'ipotesi prospettata dal presidente della Provincia e da qualche sindacato non è fattibile». E aggiunge: «Adesso approfondiremo l'argomento con i nostri avvocati e valuteremo se procedere con un ricorso al Consiglio di Stato contro la sospensiva cautelare».

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Di tutt'altro tenore i commenti di Giuditta: «Sui precedenti ricorsi il Tar non è neanche entrato nel merito, giudicandoli inammissibili. Nel caso dell'Agcm, invece, ha bloccato tutto ritenendo l'impugnazione fondata. Credo non ci sia più dubbio sul fatto che la costituzione della Irpinia Rifiuti Zero vada revocata. Altri Ato stanno procedendo in questa direzione con atti in autotutela. La procedura è illegittima e le osservazioni di Corte dei Conti e Antitrust sarebbero dovute bastare». Per il consigliere è necessario voltare pagina, mettendo al centro il ruolo dei Comuni: «Va bene andare verso la gestione pubblica ma attraverso una soluzione che va oltre. Bisogna realizzare un altro percorso, la legge regionale, come modificata lo scorso agosto, ce lo consente. Altrimenti saremmo degli irresponsabili. Inutile, poi, aspettare la sentenza di aprile. Così si va solo a sbattere contro un muro. Se non si agisce per tempo il destino dell'Ato di Avellino sarà il commissariamento. Auspico, perciò, un confronto subito dopo le festività natalizie per stabilire come procedere, senza più tentennamenti». 

 

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