La battaglia dei licei: «Non c'era altra scelta Fortini ha fatto bene»

L'appello agli studenti che scioperano: "Sbagliato chiudere le classi per protesta"

La battaglia dei licei: «Non c'era altra scelta Fortini ha fatto bene»
La battaglia dei licei: «Non c'era altra scelta Fortini ha fatto bene»
di Alessandro Calabrese
Giovedì 11 Gennaio 2024, 10:01
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«Nelle aree interne del Sud e in primis in Irpinia, che oltre alla morfologia del territorio deve combattere contro spopolamento e assenza di servizi, in tema di scuole bisogna andare oltre la fredda logica dei numeri. Per questo un provvedimento che salva due autonomie mi sembra assolutamente condivisibile».

Sulla diatriba in corso, tutta locale, relativa alla sede distaccata di Caposele che, dal "De Sanctis" di Sant'Angelo dei Lombardi, si accorpa al "Vanvitelli" di Lioni, si alza una voce che va controcorrente. È quella di Tonino D'Oria, esperto sindacalista della Uil Scuola, che sul caso sotto i riflettori da diversi giorni si dice d'accordo con il piano di dimensionamento scolastico dell'assessore regionale Lucia Fortini.

Una scelta oculata nell'ambito di uno schema che per il riferimento della Uil ha qualche difetto ma che nel complesso tutela il sistema irpino più e meglio della proposta della stessa Provincia. «Per il prossimo anno - spiega - l'istituto superiore di Sant'Angelo, che ha i numeri, può stare da solo. Poi si vedrà. Non mi porrei un problema di prospettiva futura, né in Alta Irpinia né ad Avellino. Le cose possono cambiare in meglio o in peggio da un momento all'altro e questo non vuol dire che nel frattempo non dobbiamo salvare altre autonomie come nel caso di Lioni». Per D'Oria bisogna andare oltre agli interessi singoli e ragionare in maniera complessiva, anche rispetto ad operazioni di aggregazione delle scuole. Fermo restando il giudizio negativo sui parametri dettati dal governo centrale, che non guardano allo spopolamento, alla denatalità, e all'esodo per la ricerca di lavoro, infatti, per il sindacalista bisogna cambiare prospettiva.

«Abbiamo sempre sostenuto - spiega - che nelle aree interne serve avere coraggio politico per non usare in maniera meccanica il parametro dei numeri. Viviamo in zone già falcidiate dal calo demografico, da dove si va via per avere un futuro migliore già dall'università. Utilizzando freddamente il criterio imposto degli studenti iscritti, non meno di 900 e non più di 1.000, per salvare una scuola, si sarebbero chiusi la metà dei plessi. Certo il piano va perfezionato ma lo spirito usato dall'assessore Fortini è condivisibile».

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E aggiunge: «Del resto, si è cercato di salvaguardare il maggior numero di autonomie dirigenziali possibili e anche lo spostamento della sede di Caposele da Sant'Angelo dei Lombardi a Lioni risponde a questo obiettivo, permettendo la sopravvivenza di un'istituzione scolastica storica come il "Vanvitelli", per l'indirizzo scientifico, al pari del "De Sanctis", per quello classico. Su altri centri, come Calitri, si è proceduto applicando l'opzione della solidarietà. Concetto da replicare in ogni forma possibile».

Per D'Oria, insomma, va combattuto il concetto dell'indebolimento remissivo, sostituendolo con azioni mirate a creare le condizioni per un miglioramento della situazione complessiva. Secondo questa logica si deve lavorare per salvare entrambi gli istituti superiori anche per il futuro, così come bisogna operare nella stessa direzione per le altre scuole irpine. «Il problema del dimensionamento - afferma - non si risolve se ognuno guarda solo al proprio paesello. Va messa in pratica un'azione politica coesa che può voler dire anche sopportare sacrifici mirati, andando a consorziare le scuole per aree. Specie in Alta Irpinia. Senza disdegnare gli "omnicomprensivi" che in alcuni comprensori sono l'ultima possibilità». Chiaro l'appello del sindacalista: «La battaglia si vince solo se si è uniti ma servono proposte forti».
Infine, un invito agli studenti: «Distinguete le informazioni corrette da quelle errate: dire s'indebolisce una scuola per poi chiuderla invece di affermare che si tutelano due realtà, sono concetti diversi».
 

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