Il nuovo iPhone 15 lanciato da Apple apre una discussione nei distretti conciari. La questione riguarda il nuovo materiale animal free noto come «FineWoven» scelto da Apple e utilizzato al posto della pelle per le cover del nuovo iPhone 15. Ed è scontro in termine di soluzioni green. A sollevare il caso è l'Unic (unione nazionale industria conciaria) che non ha accolto con favore la scelta dell'azienda multinazionale statunitense. L'azienda dei melafonini è nota per suoi dispositivi multimediali che ha deciso di produrre ripudiando la pelle promuovendo il nuovo materiale animal free, noto come FineWoven, superiore in termine di rispetto ambientale. Unic-concerie italiane ha così commissionato una ricerca comparativa ad Ars Tinctoria, un laboratorio specializzato in ricerca analitica organica sui materiali che ha chiarito: «FineWoven è un derivato del petrolio». Lo studio dimostra «esattamente il contrario rispetto al cortometraggio in stile hollywoodiano - spiega Unic - dove FineWoven è stato messo a confronto sotto il profilo delle prestazioni tecniche e ambientali con i pellami utilizzati in passato dalla multinazionale di Cupertino per confezionare le cover degli iPhone. Il risultato non lascia dubbi: FineWoven risulta essere un materiale di origine fossile che esprime un livello di durabilità insufficiente e incomparabile con la pelle. Insomma: non è green come viene presentato per migliorare la sostenibilità dei propri prodotti».
Inoltre sul piano della sostenibilità ambientale «è stata analizzata - riprende Unic - la composizione microscopica e bio-based dei due materiali.
Dunque considerato anche lo studio del materiale, in conclusione: «FineWoven non è per nulla paragonabile e alternativo alla pelle - dichiara Unic - ed è stato dimostrato che è una scelta sbagliata ed è soltanto l'ennesimo tentativo (costoso, visto che una cover realizzato con questo materiale è venduta su apple.com a 69 euro al pezzo) di costruire una narrativa di marketing non trasparente per il consumatore e ingiustamente penalizzante per il settore conciario e per la pelle che rimane, anche in questo caso, l'unica vera, realistica e credibile alternativa come dimostrato anche dall'analisi comparativa e dalla ricerca completa realizzata su nostra richiesta dal laboratorio indipendente Ars Tinctoria».