Parco archeologico Aeclanum parte il restauro, D'Ambrosio: «Porteremo turisti da tutto il mondo»

L'assessore ai beni culturali rilancia l'azione amministrativa: «Raggiungeremo i massimi livelli»

Partono i lavori all'Aeclanum
Partono i lavori all'Aeclanum
di Barbara Ciarcia
Venerdì 22 Marzo 2024, 07:55
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Il sito archeologico di Aeclanum è il passato che non passa e punta al futuro. L'avvio dei lavori di restauro del parco termale più antico e famoso d'Irpinia, fondato lungo l'Appia, è senza dubbio una sfida avvincente. Sia la direzione regionale Musei Campania sia l'amministrazione locale, diretta dal sindaco Giancarlo Ruggiero, credono fermamente nella promozione dell'area alle porte di Mirabella Eclano.

Da oggi si investe con maggiore entusiasmo e convinzione sulle storiche vestigia della città degli Aequi, attrazione di visitatori e appassionati di antichità e romanità. La location è interessata a un primo step di interventi di restauro finalizzati alla valorizzazione ulteriore del parco archeologico che andranno avanti per diverse settimane. Le mura e l'area termale sono le zone al momento interessate ai lavori di riqualificazione e miglioramento.

«Siamo orgogliosi di avere un simile patrimonio e abbiamo il dovere di conservarlo, custodirlo, manutenerlo» dice Raffaella Rita D'Ambrosio, assessore ai beni culturali eclanesi. «Il nostro obiettivo è lanciare ai massimi livelli l'immagine di Aeclanum: è la nostra storia, il nostro passato glorioso e ancora affascinante».

Il sito è tra i più visitati della nostra provincia. E dopo una parentesi di declino sta vivendo, per fortuna, una stagione felice grazie anche all'impegno degli amministratori in carica che hanno puntato e scommesso sui resti antichi per invertire la rotta e creare così le condizioni per una forma di turismo non solo mordi e fuggi. L'obiettivo adesso è ambizioso, ed è legato pure al G7 dei Ministri dell'Interno che in autunno vedrà sulla ribalta internazionale il territorio di Mirabella Eclano e le sue eccellenze e le sue bellezze paesaggistiche e storico-culturali.

Questa terra è ancora oggi una miniera, inesauribile, di reperti dell'antichità. Solo due mesi fa una delegazione dello staff del Viminale ha effettuato un sopralluogo mirato nel Parco Archeologico di Aeclanum in vista appunto degli eventi del G7. La delegazione del Ministro Matteo Piantedosi accompagnata dal primo cittadino, Giancarlo Ruggiero, da alcuni autorevoli esponenti dell'amministrazione attuale, dalla funzionaria responsabile del sito, Brunella Famiglietti, e dall'archeologa Sandra Lo Pilato ha scoperto e ammirato i resti dell'antica città, sede termale e commerciale, sorta lungo uno snodo viario strategico tra la Campania e le Puglie già a quei tempi.

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Pertanto la scommessa dell'amministrazione in scadenza di mandato è quella di promuovere il parco ben oltre i ristretti confini provinciali e regionali. In attesa del riconoscimento Unesco per la Regina Viarum, ossia l'Appia, ci si prepara a valorizzare adeguatamente e dignitosamente anche il sito che si è sviluppato a suo tempo proprio lungo il tracciato voluto dall'imperatore Appio Claudio il cieco. «Dobbiamo puntare a valorizzare quello che abbiamo già - prosegue D'Ambrosio - e, francamente, non è poca roba.

Chissà che stavolta non riusciamo a portare qui pure frotte di turisti stranieri che sono poi quelli più appassionati alla storia antica e ai monumenti e siti di epoca romana».

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