Naufraga la Doc Campania, De Luca stoppa Caputo: «Non è una mia iniziativa»

Il governatore: "Il marchio va chiesto dalle aziende, la Regione non vuole farlo e non lo farà"

Naufraga la Doc Campania
Naufraga la Doc Campania
di Alberto Nigro
Lunedì 9 Ottobre 2023, 08:37 - Ultimo agg. 08:57
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La proposta dall'assessore regionale Nicola Caputo di istituire una Doc per i vini della Campania sembra essere naufragata. A chiudere ogni discussione nel merito, infatti, è stato il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che nel corso di uno dei suoi consueti videomessaggi si è rivolto direttamente ai produttori. «Voglio tranquillizzare - ha detto - tutti i produttori, soprattutto quelli dell'area irpina, perché non c'è nessuna iniziativa della Regione Campania per avere un marchio Doc regionale. Tra l'altro - ha proseguito - i marchi Doc vengono richiesti dai produttori, non dalle istituzioni pubbliche, per cui state tranquilli».

Insomma, si tratta di parole inequivocabili, che vanno a chiudere una vicenda che in Irpinia ha alimentato un dibattito a tratti infuocato. A dirsi preoccupati per l'ipotesi sono stati innanzitutto i piccoli produttori della provincia di Avellino che negli anni hanno lavorato su produzioni limitate in termini quantitativi, ma di altissima qualità. Al loro fianco, fin dal primo momento, il Consorzio di Tutela dei Vini d'Irpinia, capitanato da Teresa Bruno. «Abbiamo apprezzato molto le parole del Governatore - afferma Bruno - perché, evidentemente, ha ritenuto che i tempi non fossero maturi per ragionare di una Doc Campania.

Sicuramente, molti produttori si sentono oggi più tranquilli». La questione si è presto fatta politica e ad intervenire sono stati anche i consiglieri regionali. Il democrat Maurizio Petracca, che ricopre anche il ruolo di presidente della commissione Agricoltura, evidenzia: «Il governatore De Luca ha espresso riserve sulla ipotesi di istituire la Campania Doc anche sulla base della preoccupazione che io per primo gli avevo palesato nei giorni scorsi in riferimento alla contrarietà che in più occasioni è stata manifestata dai produttori irpini».

In particolare sulla confusione che ha caratterizzato il dibattito nel merito, «bene ha fatto il Presidente a chiarire, come anche io ho fatto nel corso di alcuni incontri, che una denominazione non viene istituita con una legge regionale, ma attraverso procedure la cui titolarità è in testa alle imprese». Insomma, per Petracca, «era necessario un momento di chiarimento che sgomberasse il campo da letture strumentali, in particolare quelle relative alle nostre tre Docg che non sono mai state messe in discussione». Dunque, la stoccata: «Sento dire di iniziative tese a coinvolgere il governo nazionale a tutela della nostra agricoltura, sia in riferimento a vino che in via generale. Se questo governo deve occuparsi di agricoltura come si sta occupando di sanità, di risorse comunitarie o di infrastrutture, all'orizzonte non vedo nulla di buono». Quest'ultimo passaggio è riferito, in parte, anche al consigliere d'opposizione Livio Petitto, che si è subito schierato contro la Doc Campania. «Le parole del Governatore - afferma - sconfessano il suo assessore, che nell'ultimo mese si è preso la briga di girare in lungo e in largo il territorio irpino per convincere i produttori vitivinicoli della necessità di accordarsi sulla stesura di un documento che istituisse un marchio Doc per tutti i vini campani».

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Non è ben chiaro, prosegue, «se un governatore e un assessore regionale non si confrontino nemmeno tra loro prima di mettere in subbuglio una categoria, o se il fronte di protesta sollevato dalla nostra provincia li abbia fatti rinsavire. Ad ogni modo, però, continueremo a vigilare sulla vicenda». Proprio oggi, Petitto farà tappa a Roma, presso il Ministero dell'Agricoltura, per fare il punto sulla questione. L'appuntamento era stato fissato nelle settimane scorse, quando ancora la Doc Campania rappresentava una ipotesi sul tavolo, ma oggi sarà utile per aprire un ragionamento sulle criticità delle aree interne.

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