Omicidio di Avellino, la proposta del Consigliere: «Proclamiamo lutto cittadino»

«Costantino e Alessandra abbandonati a sé stessi dalla nostra comunità»

Omicidio di Avellino, la proposta del Consigliere: «Proclamiamo lutto cittadino»
Omicidio di Avellino, la proposta del Consigliere: «Proclamiamo lutto cittadino»
di Selene Fioretti
Venerdì 16 Febbraio 2024, 08:31 - Ultimo agg. 09:31
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Sulla tragica fine di Alessandra e Costantino Mazza intervengono il consigliere d'opposizione Ferdinando Picariello (M5S) e don Vitaliano della Sala, vicedirettore della Caritas.«Interrompiamo le feste in corso e proclamiamo il lutto cittadino» propone il consigliere. Il parroco, invece, tende la mano ai cittadini: «Se vedete qualcuno in difficoltà segnalatelo alla Caritas, ci attiveremo concretamente per aiutarlo». Entrambi, dunque, si oppongono all'indifferenza di fronte al doloroso epilogo di padre e figlia, quello dell'omicidio-suicidio. «Sono stati abbandonati a sé stessi dalla nostra comunità - esclama Picariello - e i milioni spesi in servizi sociali dal Comune di Avellino non sono serviti a dare risposte, anzi, rappresentano un atto d'accusa nei confronti di tutti noi».

E ricorda: «Abbiamo provato in questi anni a sottolineare in Consiglio come i consultori dovessero essere presenti sul territorio di una piccola comunità come la nostra, che le strutture dei servizi sociali dovessero funzionare rispondendo alle richieste di una fascia sempre più vasta di popolazione in difficoltà, e non diventare un altro bacino di clientela.

In risposta abbiamo avuto solo promesse».

L'ultima novità in merito a un consultorio comunale, da aprire a Rione Mazzini, risale agli inizi del dicembre scorso, quando sono stati stanziati i fondi necessari al progetto. Da allora, però, non ce ne sono state altre. «Le risposte ai bisogni in materia di assistenza alle malattie della sfera psichica, alle marginalità, al disagio - sottolinea Picariello - come ripete spesso la Caritas, non possono venire soltanto da interventi episodici o ricorrendo al volontariato. La lunghissima fase di commissariamento dei servizi sociali e le scelte discutibili di questi mesi, circa la nuova dirigenza del Consorzio, dicono esattamente che il dramma di Costantino e Alessandra era annunciato».
Perciò domanda: «Chi ha preso in carico quella famiglia? Chi è stato vicino a quelle persone che, come i fatti dimostrano, hanno dovuto affrontare la sofferenza in solitudine?». E aggiunge: «Ognuno faccia la sua parte, richiamando chi amministra a dare risposte concrete».
Sono le domande che si pone anche la presidente provinciale di Fratelli d'Italia, Ines Fruncillo. «Siamo palesemente di fronte - dice - ad un padre lasciato troppo solo per gestire i problemi della figlia, e ad una ragazza psicologicamente fragile, affetta, forse, da una patologia difficile e complessa da diagnosticare e curare, un nemico subdolo che si insinua non solo nelle vite di chi ne soffre, ma colpisce le famiglie, quei genitori che, abbandonati al loro triste destino dalle istituzioni, devono portare sulle spalle un peso che, ogni giorno di più, rischia di farsi insostenibile. Dobbiamo chiederci in che modo i servizi sociali avrebbero potuto comprendere la gravità della situazione e fare la loro parte affinché tutto questo non accadesse. Sia chiaro, sarebbe troppo facile lanciare accuse gratuite. Quando una famiglia, se fosse accertato, deve gestire un malato affetto da patologie psichiatriche, ha bisogno del sostegno dell'intera comunità».

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