Rifiuti, Stir allo stremo: Irpiniambiente fa ricorso sull'appalto del Comune

Ufficiale il reclamo al Tar sulla procedura

Camion in fila allo Stir di Avellino
Camion in fila allo Stir di Avellino
di Alessandro Calabrese
Mercoledì 9 Agosto 2023, 10:03
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Autocompattatori e furgoni in fila nella traversa che dalla bretella viaria dell'area industriale porta allo Stir di Pianodardine. Il fermo della raccolta di plastica e metalli registratosi tre settimane fa, dal 18 al 23 luglio, ha fatto accumulare un po' di materiale e lo stabilimento da diversi giorni sta facendo più fatica a smaltire i conferimenti quotidiani, in quanto gli operatori sono costretti a muoversi in spazi ridotti. Da qui i rallentamenti che, in alcuni casi, provocano anche dei ritardi nella raccolta. Per evitare di continuare ad intasare la struttura, per molti comuni lo smaltimento del multimateriale si sta svolgendo direttamente sversando nell'impianto situato nel pip di Nusco. Ciò fino a quando non sarà possibile tornare presso il termovalorizzatore di Acerra. A creare qualche difficoltà, inoltre, è anche la quantità di indifferenziata da trattare, aumentata in concomitanza con il periodo feriale estivo quando, come da tradizione, in tutti i Comuni della provincia di Avellino, chi vive e lavora fuori torna per passare qualche giorno con la famiglia.

Questo, inoltre, è anche il periodo delle sagre, appuntamenti durante i quali si producono molti rifiuti. Dunque, la ricezione dello Stir risulta piena, al limite della saturazione. Del resto, è ancora ferma per lavori di manutenzione straordinaria la linea 2 dell'impianto di trattamento dell'indifferenziata, mentre sull'altro nastro non si può forzare più di tanto per evitare ulteriori complicazioni che potrebbero bloccare l'impianto. Intanto, è ufficiale il ricorso al Tar presentato da IrpiniAmbiente spa sulla procedura seguita dal Comune di Avellino nella gara d'appalto a doppio oggetto che ha individuato la De Vizia Transfer quale socio privato della partecipata Grande srl e gestore del servizio rifiuti in città. Per il sindaco Gianluca Festa un'altra tegola dopo il parere negativo alla procedura di costituzione dato dalla Corte dei Conti e i rilievi dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Situazioni superate mentre ora è l'istanza della spa di Palazzo Caracciolo a creare problemi al progetto del capoluogo. In questo scenario, le recenti modifiche apportate alla legge regionale in materia di rifiuti hanno aperto un nuovo dibattito su chi e come dovrà gestire il ciclo integrato dei rifiuti nel resto della provincia di Avellino.

«Rispetto alle ultime novità - afferma il segretario della Fit Cisl, Francesco Codella - tutti si ergono a giudici e avvocati ma in questo contesto, dove le norme si interpretano a proprio piacimento, il rischio che beghe di natura politica facciano scoppiare una bomba sociale è dietro l'angolo. Ricordiamo quanto è successo 12 anni fa, al momento della provincializzazione del ciclo dei rifiuti. L'unica provincia campana che ha rispettato la legge è stata l'Irpinia che ha costituito una società per svolgere l'attività su tutto il territorio. Ciò lascia intendere che dove la politica vuole si trova sempre la soluzione "adatta" all'obiettivo». E aggiunge: «Tra le due ipotesi in campo per quanto riguarda l'Ato di Avellino, quella che si sta paventando in questi giorni per l'acquisizione di IrpiniAmbiente da parte dei Comuni irpini, e l'altra che Collina Liguorini sta portando avanti rispetto alla costituzione della newco Irpinia Rifiuti Zero, si rischia l'ingresso del privato. Anche in questo caso per disaccordi politici che hanno spinto quattro Comuni ad avanzare ricorsi al Tar sulla procedura seguita dall'ente d'ambito. Ancora una volta, dunque, chiediamo il raggiungimento di un accordo fattivo nell'interesse comune. Altrimenti saremo pronti a mettere in pratica ulteriori forme di protesta».

 

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