«Stadio niente sconti: ci sono troppi debiti, stop affidamenti all'Avellino»

La società deve al Comune 1,2 milioni di euro

Lo stadio Partenio
Lo stadio Partenio
di Rossella Fierro
Giovedì 1 Giugno 2023, 08:22 - Ultimo agg. 12:47
4 Minuti di Lettura

«Se L'Us Avellino non salda i debiti pregressi, non può contrarre nuovi affidamenti con il Comune». È quanto sostengono i consiglieri di opposizione Costantino Preziosi ed Ettore Iacovacci, rispettivamente capigruppo de La Svolta e del Pd, che ieri mattina, al termine di una animata riunione della commissione trasparenza, hanno sviscerato i rapporti in essere tra il Comune e la società sportiva del patron Angelo Antonio D'Agostino, tra i maggiori alleati del sindaco, Gianluca Festa.

Un j'accuse che cade alla vigilia della scadenza del nuovo bando per l'affidamento della gestione del "Partenio-Lombardi" in attesa della costruzione del nuovo impianto con annesso centro commerciale. I termini per partecipare scadono oggi e, da quanto si apprende, almeno fino a ieri l'Us Avellino non aveva ancora formalizzato il proprio interesse.

Ad entrare nel dettaglio di una vicenda più che complessa è il consigliere Preziosi che spiega: «Da avellinesi auguriamo alla squadra i migliori successi, ma chi è moroso nei confronti della pubblica amministrazione non può firmare ulteriori contratti con il Comune. Le morosità in questione iniziano dal 2007: fino ad oggi il Comune risulta creditore della società sportiva per circa 1,2 milioni che ancora non sono stati incassati. A questo vanno aggiunti 700mila euro di tributi non pagati, né ci risulta che sia stata mai versata al Comune la quota Tosap per le pubblicità allo stadio. Mentre in passato, soprattutto durante l'era del commissario Priolo, bastava una rata non pagata per intimare lo sfratto alla società, oggi tutto diventa lecito e l'ente riconosce addirittura all'Us Avellino circa 140mila euro per lavori effettuati di cui, però, nessun tecnico dell'ente ha mai accertato preventivamente la necessità di realizzarli né ha mai preventivato il costo».
Video

Gli esponenti dell'opposizione mettono in discussione la legittimità dell'utilizzo stesso dell'impianto di via Zoccolari. Spiega ancora Preziosi: «Lo stadio è stato usato per lungo tempo addirittura senza convenzione, ma solo in virtù di una licenza d'uso. La società, in pratica, era autorizzata, dietro pagamento di un canone, a giocare la domenica non a fruire della struttura sette giorni su sette. Mancando la convenzione che avrebbe potuto contenere anche le regole per un eventuale subappalto, non si comprende sulla scorta di cosa un'altra squadra, il Giugliano, ha usufruito del campo sportivo pagando non solo 1.500 euro al Comune ma anche 8.500 euro all'Us Avellino.

Poi sono state stipulate convenzioni con la società sportiva ma senza una delibera di giunta autorizzativa che avrebbe dovuto stabilire prezzo, durata e condizioni».

E l'affaire stadio è solo uno degli argomenti su cui Preziosi e Iacovacci, insieme agli altri colleghi di minoranza, hanno presentato in questi anni ben 6 denunce alla Procura e numerose segnalazioni a Prefettura, Anac, Corte dei conti. Tra questi c'è lo stato dei servizi sociali come spiega il capogruppo del Pd: «Il Comune per anni si è affidato a cooperative rispetto alle quali abbiamo più volte sollevato dubbi e perplessità e proprio ieri una di queste è stata raggiunta da interdittiva antimafia. Qualcuno dirà per fortuna, nel frattempo, le cose sono cambiate ed è intervenuta l'azienda consortile, ma non è così perché, di fatto, ancora non è operativa e si continuano a dispensare incarichi. Con quali criteri, difficile dirlo visto che né per il settore politiche sociali né per altri siamo in possesso di short list dalle quali andrebbero individuati professionisti a cui affidarsi, ma sempre rispettando il principio della rotazione. Così come, rispetto a lavori sotto soglia affidati dall'ente, non siamo in possesso di alcuna relazione tecnica». Anche Iacovacci torna sulla questione stadio e lo fa con sarcasmo: «L'amministrazione Festa si comporta da debole con i forti, visto che all'Us Avellino non ha inviato neanche una diffida, e forte con i deboli intimando sfratti a persone anziane o famiglie in difficoltà magari debitrici di poche centinaia di euro».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA