Suor Maria Bernadetta dell'Immacolata, sarà beata la religiosa cara a Bergoglio

Le spoglie di Suor Bernadetta riposano nel cimitero di Montella, dove vivono tuttora i suoi nipoti

La solenne cerimonia nella cattedrale di San Giovanni Laterano
La solenne cerimonia nella cattedrale di San Giovanni Laterano
di Paola De Stasio
Sabato 29 Aprile 2023, 07:00 - Ultimo agg. 30 Aprile, 09:57
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Montella, il paese in provincia di Avellino celebre per le sue castagne, avrà la sua santa. Sarà l'umile suora che lasciò negli anni 40 il paese irpino per intraprendere un lungo cammino di fede tra l'Italia, l'Argentina e gli Stati Uniti. Ieri a Roma nel corso di una solenne cerimonia nella cattedrale di San Giovanni Laterano, alla presenza di una folta delegazione di Montella, si è conclusa l'istruttoria diocesana sulla vita, la fama di santità e di Serva di Dio di Suor Maria Bernardetta dell'Immacolata. È ormai vicina la beatificazione della religiosa, all'anagrafe Adele Sesso, nata il 15 ottobre del 1918, morta a Roma nel dicembre del 2001.

La religiosa è legata da un profondo rapporto umano e spirituale a papa Bergoglio e ai vescovi argentini che ne hanno perorato la causa di beatificazione. «Una suora semplice: non aveva grandi luci, ma aveva la saggezza dell'obbedienza, della fedeltà e di non avere paura delle novità.

Chiediamo che il Signore, tramite suor Bernardetta, dia a tutti noi la grazia di andare per questa strada», con queste parole pronunciate nel 2019 durante l'omelia della Messa per la Giornata mondiale della vita consacrata, papa Francesco ha voluto ricordarla ed esaltarne il suo esempio.

Una vita spesa al servizio del Signore: i voti, la partenza per il Sudamerica nel 1944, gli anni vissuti in Argentina, a Buenos Aires, nel convento delle Suore Povere Bonaerenzi di San Giuseppe, dove diventò grazie alle straordinarie doti di generosità ed umiltà la più importante guida spirituale della comunità religiosa, tanto che sacerdoti e seminaristi argentini la chiamavano «mamma». Dopo una permanenza negli Stati Uniti, in Pennsylvania, di nuovo in Argentina, a Villa Sant'Ignazio della Compagnia di Gesù, dove conobbe papa Francesco, all'epoca Provinciale dei Gesuiti. Quando i seminaristi manifestavano qualche problema, Bergoglio consigliava loro un colloquio con suor Maria Bernardetta, l'unica capace di risolvere crisi esistenziali. Il ritorno definitivo in Italia in età avanzata, la malattia e la morte. L'ultimo incontro tra lei e Bergoglio avvenne nel novembre del 2001, a Roma, quando Suor Maria Bernadette gravemente ammalata ricevette la visita del cardinale di Buenos Aires che quando si recava a Roma passava sempre a salutarla.

Durante quell'incontro la suora chiese al futuro papa di impartirle l'estrema unzione, lui nel tentativo di rassicurarla le disse «Sarò di nuovo a Roma agli inizi del prossimo anno», ma suor Bernadette rispose «Non mi troverai», a quel punto l'allora cardinale Bergoglio le impartì il sacramento. Le spoglie di Suor Bernadetta riposano nel cimitero di Montella, dove vivono tuttora i suoi nipoti.

«Io già sapevo che mia zia era una santa quando era ancora in vita, lo percepivo dialogando con lei, lo dimostrava con i consigli, le azioni, da ragazza la vedevo come madre Teresa di Calcutta», così la ricorda Clara Sesso, figlia del fratello di suor Bernardetta che ieri era Roma per la cerimonia a San Giovanni Laterano. «Una persona completamente distaccata dai beni materiali, pensava solo e sempre agli altri, quando in famiglia le regalavamo qualcosa non teneva nulla per sé prosegue Clara nella discrezione della zia - Anche i nostri parenti in Argentina ci raccontavano che indossava sempre delle scarpe rotte e loro ogni qualvolta andavano a farle visita le regalavano delle calzature nuove, ma la zia subito le donava ai bisognosi e continuava ad andare in giro con le scarpe rotte».

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La nipote rivela anche una passione terrena della religiosa «Mia zia amava cucinare, era una bravissima cuoca, era solita dire che per preparare un buon pasto ci vogliono ingredienti semplici e tanto amore». I montellesi hanno potuto seguire in diretta su un sito web l'intera cerimonia che si è svolta ieri a Roma. Del resto Montella sembra essere terra di santi: c'è in corso un processo di beatificazione per un altro montellese, l'eroico questore di Fiume, Giovanni Palatucci, che morì nel campo di concentramento di Dachau per aver salvato migliaia di ebrei dalla deportazione nazista. 

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