La biglietteria per gli abbonamenti è definitivamente saltata. Ora è ufficiale. A tre giorni dalla prima, al piano terra del teatro «Gesualdo», il cantiere è appena ripartito. Il Comune ha pubblicato solo ieri il provvedimento di affidamento del servizio. E sempre ieri mattina, dopo un anno di stop, è ripartita la pure la pagina social del Massimo cittadino, ferma a dicembre 2020. Così è arrivata una comunicazione formale - la prima - che contraddice ciò che aveva annunciato il sindaco, Gianluca Festa, all'atto della presentazione della nuova stagione. E che denota un vero e proprio caos organizzativo quando siamo ormai agli sgoccioli: «È possibile acquistare biglietti e abbonamenti per la rassegna teatrale 2021-22 del Teatro «Carlo Gesualdo» di Avellino - si legge - esclusivamente on line, tramite i circuiti Go2 e TicketOne».
Invece si sarebbe dovuti partire anche in presenza mercoledì scorso.
«Nonché si legge nell'atto pubblicato ieri - «della rendicontazione delle somme incassate, del servizio guardaroba e di accoglienza del pubblico, mediante il personale di sala, hostess e steward». Il tutto, al costo di circa 10.000 euro. Ma la biglietteria non potrà aprire al pubblico prima della prossima settimana. Da quanto si apprende, dopo un anno e mezzo di fermo, la struttura è risultata sprovvista praticamente di tutto. Dal telefono alla connessione, dal pos ai pc. Un ritardo grossolano, quello accumulato dal Comune, che costringerà i cittadini che vorranno abbonarsi a riferirsi esclusivamente al web. L'offerta last minute dell'impresa riguarda la fornitura di un addetto alla biglietteria 5 giorni a settimana per 20 ore, l'utilizzo della piattaforma web fornita dal Comune, l'attivazione di un servizio di call center negli orari di apertura della biglietteria. Ed ancora, la gestione e rendicontazione delle somme incassate con versamento e, per il servizio hostess, 8 figure che si occuperanno della verifica dei titoli di accesso, all'accoglienza e instradamento costituito durante gli spettacoli. Il tutto, per non più di 9 serate. Si va avanti a tentoni, nonostante, a giudicare dalla mole di richieste di informazioni avanzata dai cittadini sulla pagina social appena riattivata, soprattutto per la prima del premio Oscar, Nicola Piovani, l'interesse c'è. Ma la comunicazione e la programmazione anche stavolta sono state decisamente carenti e tardive. La città vuole tornare al teatro, ma rischiano di pesare negativamente, sul numero finale degli spettatori, altri due fattori per nulla trascurabili: il perdurare della pandemia, con l'aumento dei contagi che si sta registrando anche in Irpinia, da una parte; la grande capienza del teatro, con i suoi 1.200 posti; dall'altra.