Omicidio Pelosi, dissequestrata
la casa dell'unico indagato

Omicidio Pelosi, dissequestrata la casa dell'unico indagato
di Alessandra Montalbetti
Mercoledì 13 Ottobre 2021, 07:33
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È stata dissequestrata l'abitazione di Ottavio Pelosi, 62enne di Serino, indagato per l'omicidio del 48enne Giovanni Pelosi. L'abitazione dell'uomo, parente della vittima e difeso dagli avvocati Michela Pelosi e Raffaele Tecce, era fino a ieri sotto sequestro dopo il rigetto di una prima istanza di dissequestro da parte del pubblico ministero Cecilia Annecchini. Ma a distanza di cinque mesi dai sigilli, ora è stata accolta la richiesta avanzata dai difensori del 62enne. Dunque ieri l'indagato, che per un lungo periodo ha vissuto in albergo, ha potuto far rientrare nella sua abitazione, ubicata vicino alla zona in cui fu rinvenuto privo di sensi Giovanni Pelosi. Il sequestro dell'immobile di proprietà dell'indagato si rese necessario per consentire ai Ris di Roma di effettuare accurati accertamenti per i quali si attendono i risultati. Giovanni Pelosi fu rinvenuto in strada privo di coscienza il 3 maggio scorso e immediatamente trasportato presso il pronto soccorso dell'ospedale Moscati dove, circa un'ora dopo, morì. A dare immediatamente l'allarme, alcuni passanti, che videro l'uomo riverso al suolo. Il corpo del 48enne, residente alla frazione Ferrari, presentava una ferita alla testa. Qualche giorno dopo a Serino giunsero i carabinieri del Ris di Roma, per perquisire l'abitazione dell'indagato e sondare il percorso che avrebbe fatto il 48enne prima di morire.

Intanto, l'indagato al fine di chiarire quanto accaduto la notte del 2 maggio, ha chiesto per due volte di essere ascoltato dal magistrato provvedendo a specificare tutti i passaggi delle ore che hanno preceduto la morte di Giovanni Pelosi, per non lasciare dubbi nell'autorità giudiziaria. Quella notte, infatti, l'indagato era in compagnia della vittima: una serata come altre passata tra amici, mangiando una pizza nell'abitazione di Ottavio. L'aggressione sarebbe avvenuta solo successivamente stando a quanto dichiarato dal 62enne. Giovanni e Ottavio, infatti, si sarebbero salutati poco prima della mezzanotte. Ci sarebbero state, tuttavia, altre presenze quella sera, di cui l'indagato ha riferito agli inquirenti. Intanto i difensori di Ottavio pelosi restano in attesa dei risultati degli accertamenti effettuati dai Ris sugli indumenti e sugli scarponi, oltre che dei risultati della macchina della memoria. L'accertamento tecnico fu richiesto dai difensori dell'indagato, Michela Pelosi e Raffaele Tecce. Accertamento che rientra tra le indagini difensive effettuate dai suoi legali al fine di far emergere la verità sul giallo di Serino. Le domande furono somministrate all'indagato dal professore Giuseppe Sartori, docente ordinario di Neuroscienze Forensi e di Neuropsicologia Forense dell'Università di Padova, a fine giugno. Pochi quesiti per verificare l'attendibilità della versione fornita dall'indagato agli inquirenti, circa la sua estraneità ai fatti.
 

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