Aggressione dopo le molestie sessuali,
espulsione congelata e Daspo in arrivo

Aggressione dopo le molestie sessuali, espulsione congelata e Daspo in arrivo
Giovedì 27 Ottobre 2022, 08:39 - Ultimo agg. 19:20
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Il marocchino di 31 anni, R.E., residente a Castel del Lago, rimasto ferito nella notte tra sabato e domenica nel corso di un'aggressione dopo che aveva palpeggiato una ragazza sul corso Garibaldi era già destinatario di un provvedimento di espulsione, come appurato nelle ultime ore.

Un provvedimento a cui finora però non è stato dato corso perché l'immigrato è coinvolto in un'indagine penale, per cui si attendono le decisioni del magistrato, il sostituto procuratore Maria Dolores Del Gaudio, che sta coordinando le indagini su quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica in via San Pantaleone. Il magistrato sta esaminando le prime informative dei carabinieri del Reparto operativo e radiomobile della Compagnia di Benevento. Nelle informative, oltre alla denuncia del marocchino per violenza sessuale, avendo palpeggiato una donna, e lesioni per aver ferito con un coltello un 22enne di Pietrelcina (amico di lei e del fidanzato), c'è anche il capitolo che riguarda l'aggressore, V.G., di 25 anni, residente a San Nicola Manfredi, esperto di arti marziali, che risponde di lesioni aggravate per aver ferito il marocchino che aveva palpeggiato la fidanzata. Il giovane è difeso dell'avvocato Luca Cavuoto. 

Ma i carabinieri non hanno soffermato la loro attenzione soltanto su questi tre giovani, ma anche su altri che hanno partecipato alle due fasi dell'aggressione. La prima sul corso Garibaldi, nei pressi del Teatro comunale, e la seconda in via San Pantaleone, dove c'è stato il doppio ferimento.

All'identificazione di alcuni di loro si è giunti attraverso le dichiarazioni rese dai testimoni e dai principali protagonisti della notte di follia e le immagini di una telecamera che ha ripreso la prima fase, subito dopo che il marocchino aveva palpeggiato la giovane suscitando una prima reazione del fidanzato. Sulla seconda fase dell'aggressione non vi sono immagini tenuto conto che il vicolo San Pantaleone ne è sprovvisto, ma ci sono delle dichiarazioni di chi ha marginalmente vissuto le varie fasi dell'aggressione. È probabile dunque che per alcuni dei protagonisti dell'aggressione, oltre alle conseguenze di natura penale, vi saranno i Daspo urbani, i divieti emessi dal questore che impediscono l'accesso per due anni nelle zone dell'aggressione. 

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Ma ieri i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Benevento hanno proseguito anche le indagini sul rogo che nella notte tra domenica e lunedì ha distrutto il bar «Hope», lungo il corso Garibaldi. L'attenzione degli inquirenti è concentrata a stabilire se esistono eventuali contrasti tra il gestore, Antonio Muscetti, 41 anni, e chi appiccando l'incendio, o facendolo appiccare, ha deciso di porre fine alla sua attività commerciale, tenuto conto dell'entità dei danni e del fatto che non fosse assicurato. Il titolare nel corso dell'interrogatorio a cui è stato sottoposto martedì ha escluso l'ipotesi di eventuali contrasti. Ieri sono state ascoltate anche altre persone ritenute informate sui fatti. Inoltre si punta anche sulle immagini delle telecamere al servizio dei negozi adiacenti il bar. Ci sarebbero immagini che riprendono due individui in zona intorno alle quattro. Ma finora non si è riusciti a identificarli. Non si esclude che gli esecutori possano essere anche non beneventani e quindi la loro identificazione è più complessa per gli investigatori che devono confrontare le immagini con altre inserite nell'ambito dei loro apparati informatici.

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