Anfiteatro romano nel degrado:
«Un piano per il recupero»

Anfiteatro romano nel degrado: «Un piano per il recupero»
di Antonio Martone
Domenica 2 Ottobre 2022, 12:00
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L'associazione Sannio Report con l'ausilio di esperti, archeologi e tecnici sta predisponendo un progetto per il recupero e la valorizzazione dell'Anfiteatro Romano di via Munanzio Planco che sarà inviato direttamente al Ministero della Cultura. «A dire il vero - dice il presidente Felice Presta saremmo già pronti, ma stiamo aspettando la formazione del nuovo governo e la nomina del ministro e dei vari collaboratori per inviarlo, considerato che è nostra intenzione puntare direttamente sul dicastero, contrariamente a quanto avvenuto nello scorso 2019 con la Soprintendenza che non ha dato seguito ad alcuna nostra istanza formulata all'epoca».

Ambizioso l'obiettivo, considerato che i resti dell'edificio rinvenuto nel 1985 riveste una importanza particolare.

Le fonti storiche ritengono che esistesse dall'anno 63 in quanto l'imperatore Nerone assistette ad uno spettacolo gladiatorio in città. Come noto si ritiene che una parte dell'enorme struttura che sarebbe inferiore soltanto al Colosseo come grandezza è interrata sotto i binari della ferrovia Benevento-Cancello e che sia stata edificata tra via Planco e il ponte Leproso. Il sito attualmente è di nuovo in uno stato di incuria e abbandono con sversamento di rifiuti, con erbaccia e alberi selvatici cresciuti ovunque che ricoprono nuovamente i resti dell'imponente arena per gladiatori. Tutto ciò perché non si è dato corso a alcun progetto di valorizzazione o di restauro. In tal senso non sono mancati, anche in questi mesi, appelli e proteste che sono cadute nel vuoto anche perché c'è una sorta di ping pong di responsabilità in corso. 

«Nel 2019 con un gruppo di volontari ricorda Presta - avevamo portato a termine, con grossi sacrifici economici e anche fisici da parte nostra, la prima parte del recupero dei resti dell'anfiteatro che era sommerso da quintali di rifiuti di ogni tipo, rovi ed erbacce che persistevano da oltre venti anni tra l'indifferenza generale. Una operazione che fu apprezzata ed ebbe risonanza anche a livello istituzionale. Poi avevamo auspicato che si attuasse il piano successivo. Quello di rendere il sito visitabile a turisti e cittadini stessi, chiedendo anche l'affidamento dello stesso con un documento ufficiale. Nel frattempo, chiedemmo alla stessa Soprintendenza di poter anche pittare i pannelli esterni/interni che sono posti lungo la recinzione e che sono stati aggrediti dalla ruggine e da affissioni abusive. Magari questi stessi pannelli potevano poi essere utilizzati per illustrare la storia dell'anfiteatro, le mappe derivanti dagli studi effettuati e così via. Purtroppo non è arrivata mai alcuna risposta».

Si passa, dunque, a distanza di tre anni a un nuovo tentativo che parte sempre dall'associazione per dare un futuro diverso e di maggiore rilevanza al monumento, cercando anche di poter arrivare alla decisione di scavare per portare alla luce eventuali nuovi reperti. In questo contesto, si auspica anche un intervento del Comune, considerato che l'anfiteatro potrebbe costituire una attrazione a livello turistico e quindi implementare i flussi di forestieri in una fase in cui c'è una ripresa dopo la pandemia. 

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«È inspiegabile - dice il fondatore e responsabile del gruppo Benevento Città Nascosta, Maurizio Bianchi - la mancanza di interesse istituzionale per questo sito che ha una importanza storica alla pari, se non superiore ai vari ponte Leproso Teatro Romano e compagnia cantando. È indubbio che i vari terremoti e l'opera dei longobardi in parte lo hanno distrutto, ma siamo convinti che si potrebbero riportare alla luce ancora altri resti, premesso che è mortificante la situazione attuale». Felice Presta spiega anche che, senza l'autorizzazione ministeriale, al di là dell'approvazione di progetti, è impossibile intervenire in questa fase quanto meno per la pulizia, considerato che il sito è in diretta gestione della Soprintendenza che dal suo canto resta ferma e non sembra avere in cantiere alcun tipo di iniziativa. 

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