Antica Tullisiom, ecco la scommesso agro-archeologica

Il Comune punta a valorizzare il sito per proteggerlo dal degrado e dalle mire dei tombaroli

Antica Tullisiom, ecco la scommesso agro-archeologica
Antica Tullisiom, ecco la scommesso agro-archeologica
di Michele Palmieri
Martedì 3 Ottobre 2023, 09:43
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Valorizzare l'area archeologica di San Salvatore Telesino. È l'obiettivo dell'amministrazione comunale guidata dal primo cittadino Fabio Romano che nei giorni scorsi, con una delibera di giunta, ha dato un atto di indirizzo concreto e dunque il via all'iter per la predisposizione del progetto. Al centro, neppure a dirlo, c'è lei: l'antica «Telesia». Un vero e proprio patrimonio che troppe volte, negli anni, è stata sedotta e poi abbandonata; più volte barbarizzata dai «tombaroli» che per anni come orde di lanzichenecchi sono andati alla ricerca di tesori nascosti. Ora, la volontà o forse il tentativo di ridarle vita e finalmente rendere fruibile quei luoghi e le vestigia che, ancora oggi, sono intrise di storia e rappresentano per l'intera valle Telesina forse il luogo d'origine di tutte le sue comunità.

Insomma, «Tullisiom» (questo il nome sannitico della città) può rappresentare sicuramente una fonte di sviluppo per l'intero territorio. C'è da muoversi e quindi dopo aver inserito l'obiettivo della promozione all'interno delle linee programmatiche di mandato per il periodo 2023-28 ora è il tempo di muovere i primi passi.

L'idea progettuale è chiara e ha già un nome: «Gli orti dentro le mura Archeologia, agricoltura e ambiente». L'obiettivo, spiegano dalla casa comunale, è quello di creare un «percorso di valorizzazione delle stratificazioni culturali e agricole».

Protagoniste l'archeologia e l'agricoltura che «diventano motore di sviluppo per traghettare squilibri e contraddizioni verso soluzioni ambientali integrate e sostenibili». «L'idea spiegano ancora dal Comune è quella di trasformare il territorio agro-archeologico in comunità che si autorigenerano: il paesaggio storico rivive con la cura dei propri abitanti, i suoi primi custodi». Dato l'indirizzo, toccherà ora all'Area tecnica dell'ente predisporre una progettazione congrua al recupero della cinta muraria e della cisterna oltre che dell'area archeologica: anfiteatro compreso. Tempi biblici? Forse. Quello che appare sicuramente necessario è ridare decoro ai luoghi che furono patria di Caio Ponzio, il generale sannita che sconfisse i romani nella battaglia delle Forche Caudine e di famiglie nobilissime come i Minuci, i Valeri, i Massimi, i Rufi e gli Enni.

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Luoghi che furono al centro degli studi anche di Theodor Mommsen che nel 1878 raggiunse il Sannio e San Salvatore Telesino per studiare le epigrafi e i resti dell'antica colonia romana. La speranza, è quella di non vedere ripetersi le scene del passato. Ad esempio per vedere ripulito l'anfiteatro - coevo a quello della più nota Pompei - ci sono volute tre campagne di scavo, circa 28 anni, e diversi milioni di euro. Oggi, l'anfiteatro è nuovamente ricoperto di rovi e sterpaglie. Rendere l'area archeologica telesina fruibile offrirebbe, inoltre, anche un nuovo punto di attrazione per i turisti che faticosamente raggiungono questo lembo di Sannio o lo attraversano grazie al passaggio lungo la «via Francigena del Sud».


«Unire archeologia e agricoltura - ha dichiarato il sindaco Romano - è sicuramente un progetto ambizioso ma anche il frutto di una visione. Si tratta però di due elementi fondamentali e caratteristici della nostra comunità. "Telesia", infatti, è uno dei simboli di San Salvatore e patrimonio culturale dell'intera valle. Anche gli orti, che da sempre insistono nei pressi dell'area, rappresentano l'essenza della nostra produzione agricola e delle sue eccellenze». Insomma, l'iter è partito e servirà mettere tutto nero su bianco prima di richiedere i pareri e poi i fondi necessari per la sua realizzazione.
 

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