Arco di Traiano a Benevento,
un museo light e green

Arco di Traiano a Benevento, un museo light e green
di Paolo Bocchino
Domenica 31 Ottobre 2021, 11:29 - Ultimo agg. 12:31
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Il museo all'Arco di Traiano sarà integrato nel contesto ed ecocompatibile. Il Comune ha definito la nuova proposta progettuale per la realizzazione della struttura che ospiterà antichi reperti. L'intervento costituisce uno degli interventi più suggestivi e attesi dei Programmi integrati città sostenibile (Pics) presentati da Palazzo Mosti nell'ambito della programmazione comunitaria 2014/2020. L'area circostante il monumento trionfale cambierà volto con la edificazione di uno showroom nel quale sarà possibile ammirare da vicino frammenti della ricchissima storia cittadina. Si tratta perlopiù di iscrizioni su pietra, sarcofagi, suppellettili, scampoli architettonici finora mai posti in esposizione a causa della mancanza di uno spazio idoneo. Esigenza alla quale punta a dare risposta il progetto inserito dal Comune tra le 13 opere del Programma sottoscritto dalla Regione il 12 febbraio 2020. Materia che evidentemente interseca le competenze della Soprintendenza, nella duplice veste di «fornitrice» dei materiali oggetto di visita e di vigilante sulla adeguatezza dell'intervento che sorgerà sul lato destro dei giardini dell'Arco con prospettiva da via Traiano, lungo la parete in muratura sovrastata dal parcheggio di via De Nicastro. Anche l'area circostante la struttura sarà riqualificata attraverso una nuova pavimentazione a elevata accessibilità e il restyling delle aiuole.

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L'ente ministeriale ha sollevato a più riprese rilievi in relazione all'ipotesi progettuale stilata dal Comune. Bocciata l'idea iniziale di costruire una passerella multipiano finalizzata alla visione ravvicinata dei bassorilievi dell'Arco a beneficio dei visitatori, la Soprintendenza ha recentemente rispedito al mittente anche la formulazione meno impattante che prevede solo la costruzione del piccolo museo laterale. «L'esame istruttorio del progetto presentato - scriveva il 6 ottobre il responsabile della tutela paesaggistica Gennaro Leva - ha evidenziato che esso non accoglie le indicazioni progettuali definite nella riunione tenutasi il 7 maggio 2021, che si sintetizzavano con la realizzazione di un lapidarium, ovvero un basamento con un tetto piano, un'architettura laconica, semplice, trasparente, che sia anche ecocompatibile e di ridotte dimensioni.

Al contrario di quanto indicato, la progettazione presenta forma architettonica e dimensioni che tendono a primeggiare. Viene esaltato il suo essere contenitore anziché attrarre l'attenzione su ciò che dovrà contenere. La sproporzionata superficie coperta si traduce in un consistente volume edilizio che altera il consolidato rapporto volumetrico tra Arco di Traiano ed edificato circostante, facendo venire meno quell'effetto ottico di maestosità fisica e di distacco dal contesto, esaltato dal 1850 in poi con l'abbattimento delle case che erano addossate al monumento». In pratica si temeva che un grave pasticcio potesse consumarsi proprio nel luogo simbolo della città, pur apprezzando l'intento dell'iniziativa «caldamente supportata» dall'ente ministeriale.

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Di qui il diniego della Soprintendenza che rimandava l'incartamento in via del Pomerio per un ulteriore riesame, e con l'invito «ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni progettuali definite nelle precedenti riunioni». Rivalutazione portata a termine dall'ufficio programmi complessi del Comune che si appresta a presentare la versione riveduta e corretta del progetto: «Abbiamo tenuto in considerazione le indicazioni fornite dalla Soprintendenza - anticipa il dirigente all'Urbanistica e ai Pics Antonio Iadicicco - La struttura sarà realizzata in ferro e vetro, materiali ecocompatibili e non impattanti visivamente. Si svilupperà su un unico livello, con copertura piana. Verrà effettuato anche il rifacimento della pavimentazione e delle aree verdi circostanti». Sulla realizzazione pende però l'incognita dei tempi. La programmazione 2014/2020 ormai agli sgoccioli vedrà scadere a fine novembre l'ultima finestra utile per centrare il finanziamento dei Pics. Iadicicco però si mostra fiducioso: «Proveremo a inserire la versione riformulata nella programmazione in corso. Qualora non dovessimo riuscirci, candideremo l'opera nella prossima programmazione o valuteremo la possibilità di un finanziamento con il Pnrr».
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