Ballottaggi, l'ultima sfida di Mastella
contro Letta e i 5Stelle

Ballottaggi, l'ultima sfida di Mastella contro Letta e i 5Stelle
Venerdì 15 Ottobre 2021, 07:28 - Ultimo agg. 11:16
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Se Letta alla fine non fa un plissè, Mastella se l'è legata proprio al dito. Anche perché la partita di Benevento per l'ex Guardasigilli da in discesa che era, è diventata all'improvviso in salita. Nonostante con il sindaco uscente si sia schierato tutto lo stato maggiore delle truppe deluchiane. Mentre il Pd ufficiale è con Luigi Diego Perifano, professione avvocato, che potrebbe scalzare Mastella dalla poltrona di sindaco. Colpa di un pugno di voti, poco più di 200, che sono mancati all'uscente per vincere al primo turno. Uno scarso 0,7 per cento che ora pesa, eccome.

E ora la partita del ballottaggio, dopodomani, riparte praticamente alla pari. Perché Perifano, appoggiato dal Pd, è arrivato al 32,41 per cento ma, dopo il primo turno, ha incassato l'endorsement di Angelo Moretti (centrosinistra a trazione ambientalista che ha preso il 13,20 per cento) che ieri pomeriggio parla dal palco prima dell'intervento di Letta. E, appena ieri mattina, si materializza l'appoggio dei grillini (che non si sono presentati al primo turno). Senza contare l'M5s siamo a 46 a 49. Praticamente un'altra partita in cui si parte da zero. Con uno scontro fratricida tra il Pd deluchiano e quello lettiano. Con il primo che ha stretto un patto di ferro con Mastella, tanto che il governatore è venuto nel capoluogo sannita, da maggio a settembre, 3-4 volte per inaugurazioni ed eventi. Profilo istituzionale certo mentre il lavoro di campagna elettorale l'hanno fatto in queste settimane i suoi. Dal suo vice Bonavitacola passando per assessori di peso come quello dell'agricoltura Nicola Caputo sino al segretario regionale del Pd, superfedelissimo dell'ex sindaco di Salerno.

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Per Perifano, invece, il Pd ufficiale (che di Mastellla è stato sempre all'opposizione in comune) ha spedito in tour a Benevento il ministro Orlando, il vicesegretario Provenzano e il sottosegretario Amendola. Sino a ieri pomeriggio con il segretario nazionale Enrico Letta. «C'è una lista che appoggia Mastella sostenuta da De Luca? Dobbiamo lavorare molto per unire. E questo lavoro mi accingo a fare con molta pazienza. Penso che aiuterà molto il Pd e il centrosinistra», svicola Letta prima di entrare in un teatro San Marco pieno. D'altronde la situazione è nota e lui non ne fa mistero se, ancora, spiega: «Il nostro partito da molte parti vive situazioni di divisione, situazioni nelle quale c'è bisogno di ragionare riflettere e trovare convergenze e soluzioni». «Il mio compito è esattamente questo: quello di superare queste divisioni che so esserci anche qui. Non le nascondo, ma - aggiunge - il mio compito è quello di unire, di superare le divisioni perché sono convinto che in prospettiva futura noi riusciremo a essere convincenti e vincenti solo se siamo uniti. Se siamo divisi non avremo nessuna possibilità alle politiche di battere le destre». Poi, anche se sollecitato dai cronisti, non affonda il colpo sull'inchiesta salernitana che, comunque, sta facendo penare in queste ore il governatore De Luca (è indagato il sindaco appena eletto, suo fedelissimo): «Abbiamo come sempre fiducia nella magistratura e guarderemo agli sviluppi di questa inchiesta. Oltretutto siamo in campagna elettorale e su queste vicende tendo a non dire mai nulla più».

Tocca, infatti, vincere i ballottaggi di domenica e lunedì. Letta crede che sia possibile anche a Benevento dove il suo partito è comunque risultato primo (nonostante l'arresto, qualche settimana fa, del segretario provinciale Carmine Valentino). E ora si è saldata anche un'alleanza last minute con i grillini. «È finita la monarchia di Mastella che sognava di vincere al primo turno: basta è al potere da 45 anni. Ma i miei concittadini l'hanno capito se ben 4 assessori di peso della sua giunta non sono entrati nemmeno in consiglio comunale», attacca subito Perifano che sogna il colpaccio dopo 5 anni di Pd all'opposizione. «Ora, con il sostegno ufficiale di tutto l'M5s e dei suoi parlamentari ce la possiamo fare», aggiunge. «Perché si parte pari», dicono galvanizzati i suoi che sognano di spodestare finalmente il leader di Ceppaloni e la corazzata deluchiana.
 

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