Acqua, si vota per il cda Gesesa:
concessione verso la proroga

Acqua, si vota per il cda Gesesa: concessione verso la proroga
di Paolo Bocchino
Martedì 26 Aprile 2022, 07:53
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Vertici di Gesesa al capolinea. Questa mattina, alle 10, il quartier generale di corso Garibaldi ospiterà la riunione dell'assemblea dei soci che decreterà il nuovo cda dell'azienda di gestione del ciclo integrato delle acque. Appuntamento che si svolgerà in modalità mista, con i componenti di parte privata del socio di maggioranza relativa Acea collegati in videoconferenza dalla Capitale. Due gli avvicendamenti previsti nel board della società partecipata del Comune. Nella terna dei rappresentanti di parte pubblica, Amina Ingaldi subentrerà ad Alessia Itro che ha esaurito il limite dei due mandati. Ingaldi, assessora per qualche mese nella prima giunta Mastella, affiancherà il presidente uscente Domenico Russo e Oberdan Picucci, membro dallo scorso novembre. Un cambio è annunciato anche tra i quattro referenti di parte privata, fin qui rappresentata dall'ad in carica Salvatore Rubbo, dall'ex ad Vittorio Cuciniello oggi in Gori, e da Patrizia Vasta e Federica Marinetti. Questa mattina si conoscerà il nome del nuovo designato di Acea. Non sembrano esserci invece dubbi sulla permanenza in carica delle due figure apicali. Per Domenico Russo si profila la prosecuzione nell'incarico presidenziale avviato il 5 gennaio 2021. L'avvocato beneventano gode della massima fiducia dell'amministrazione comunale e del sindaco in particolare, anche in virtù dell'operato svolto nei primi 15 mesi. Russo ha fronteggiato una fase delicatissima dell'azienda per il cascame di vicende provenienti da altre gestioni. La riconosciuta competenza in materia legale ha senz'altro rappresentato e potrà rappresentare un valore aggiunto nell'affrontare gli approfondimenti giudiziari in corso per l'accertamento di eventuali responsabilità gestionali pregresse. Conferma in arrivo anche per Salvatore Rubbo che ha appena tagliato il primo anno da amministratore della società caratterizzandosi per iniziative volte all'efficientamento della struttura amministrativa come l'istituzione dell'Unità operativa «anti perdite».


Cattive notizie invece sul fronte dei conti aziendali.

L'esercizio 2021 si chiuderà in passivo, ancorché contenuto. È la prima volta nel triennio 2019-2021. L'ultimo «rosso» si era registrato nella gestione 2018 (targata Abbate) conclusa con una perdita di 378mila euro. Lo sbilancio dell'ultimo anno è frutto perlopiù delle spese per gli investimenti straordinari cui l'azienda è stata costretta al fine di garantire l'adeguamento degli impianti di depurazione imposto dagli organi giudiziari titolari dell'indagine che ha portato a provvedimenti per alcuni funzionari ed ex amministratori. Costi che la società ha dovuto concentrare nell'arco di pochi mesi, con inevitabile esplosione della voce di bilancio. In parte ha inciso anche l'aumento dei prezzi delle materie prime e dell'energia, già sensibile nel secondo semestre dello scorso anno.

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Ma è sul futuro della società che si attendono importanti lumi dalla seduta odierna. Parteciperà, in collegamento da casa dove è costretto dal Covid, il sindaco Clemente Mastella. Che anticipa una decisione tra le più attese per l'azienda: «La concessione del Comune in scadenza il prossimo 30 giugno sarà prorogata, come già accaduto in altri Comuni. Dobbiamo garantire la continuità del servizio idrico integrato, nelle more che si completi il percorso previsto dalla legge per l'affidamento del servizio a un gestore unico da parte dell'Ente idrico campano». All'orizzonte, come anticipato, c'è sempre la prospettiva legata alla costituzione di un Distretto idrico tutto sannita: «Dalla interlocuzione avuta con Palazzo Santa Lucia - rivela Mastella - entro la fine di maggio potrebbe esserci la delibera di giunta regionale che scinderà l'attuale Distretto irpino-sannita in due enti: uno per la provincia di Benevento e uno per quella di Avellino. L'affidamento dovrà comunque seguire le modalità di gara». A capo dell'attuale Distretto «Calore Irpino» c'è il sannita Franco Damiano. Che sul punto è ancora comprensibilmente cauto: «Stiamo valutando con la massima attenzione le scelte che si andranno ad assumere, le cui ricadute saranno di estrema importanza per le due province. Decisioni che pertanto non possono essere affrettate». Tempi che appaiono dunque incompatibili con la scadenza del secondo bando del ministero Infrastrutture per interventi sulle reti: «Ritengo - conclude Damiano - che allo stato delle cose, la scadenza di maggio non sia percorribile. Ma già in autunno sono in calendario nuovi avvisi pubblici per realizzare gli interventi.
 

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