Alt da Galilei e Alberti: i presidi contro il trasferimento di mille studenti

La linea dei dirigenti degli Istituto che dovranno traslocare per lavori

L'istituto Alberti
L'istituto Alberti
di Paolo Bocchino
Domenica 2 Luglio 2023, 10:46 - Ultimo agg. 18:33
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«No all'anno scolastico spezzatino». I presidi dell'«Alberti» e del «Galilei», rispettivamente Silvia Vinciguerra e Giovanni Marro, lo hanno detto con chiarezza alla Provincia nel faccia a faccia avuto nei giorni scorsi con il dirigente Salvatore Minicozzi. Incontro indetto per sciogliere i nodi del trasferimento delle due scuole di piazza Risorgimento presso la sede-ponte di via Calandra, locali dei quali la Rocca ha la formale disponibilità soltanto da ieri, con l'entrata in vigore del contratto di locazione stipulato con l'Unisannio nello scorso febbraio. Ma già da tempo la Rocca è al lavoro per definire il maxi-trasloco che coinvolgerà complessivamente circa mille studenti, sia pure in fasi temporali diverse.

L'urgenza numero uno si chiama «Alberti», il primo dei due istituti che dovrà accasarsi in via Calandra a causa dell'imminente inizio dei lavori di abbattimento parziale e ricostruzione della scuola. Il cantiere dello storico «Ragioneria» dovrebbe partire, stando ai cronoprogrammi provinciali, già a settembre. Ovvero in concomitanza con la prima campanella che suonerà il 13. In poco più di due mesi si dovrebbero eseguire i lavori di adeguamento interno dell'ex sede del dipartimento di Ingegneria dell'ateneo, nonché completare il trasferimento di arredi scolastici, materiale didattico, dispositivi tecnologici.

La procedura di affidamento dell'intervento sta per partire, e i lavori verosimilmente non scatteranno, nella migliore delle ipotesi, prima della metà del mese. Da programma, si prevede una durata di 60 giorni, ovvero in extremis per l'avvio del nuovo anno scolastico. Pur confidando in un'accelerazione, c'è comunque il rischio che non si riesca a tagliare il traguardo per tempo in quanto bisognerà poi allestire le nuove aule di tutto quanto necessario per le lezioni. Una grana non da poco, considerando che la Provincia, dopo un lungo iter, è finalmente pronta a far partire il primo dei due maxi-cantieri di piazza Risorgimento finanziati per un totale prossimo ai 13 milioni. Interventi che rimetteranno a nuovo scuole che hanno diplomato intere generazioni di sanniti ma mostrano adesso il segno del tempo.

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Un investimento sul futuro, che crea però non pochi grattacapi nell'immediato: «Ringraziamo la Provincia, segnatamente il presidente Lombardi e il dirigente Minicozzi, per aver avviato il confronto - dichiara il dirigente del "Galilei-Vetrone" Giovanni Marro -. C'è la volontà comune di trovare le migliori soluzioni per garantire un ordinato e idoneo trasferimento, ma ci sono due punti sui quali non possiamo recedere. Il primo riguarda la continuità logistica dell'attività didattica. Concordemente alla collega Vinciguerra dell'"Alberti", abbiamo puntualizzato ai responsabili della Provincia che non può essere presa in considerazione l'ipotesi di dividere l'anno scolastico in sedi diverse. È già complesso dover spostare degli interi istituti in una nuova sede avendo tempo congruo per farlo, figurarsi se ciò dovesse accadere ad anno in corso.

Si finirebbe per arrecare danni agli studenti per settimane, e questo onestamente non possiamo ammetterlo. Se non ci sono i tempi per effettuare il trasferimento in questa pausa estiva, si attenda la prossima, ma non possiamo consentire spezzettamenti».

Marro, inoltre, evidenzia che «occorrono certezze sui laboratori. Noi ne abbiamo 7, dall'informatica alla chimica e alle costruzioni, tutti imprescindibili per la didattica di un istituto come il nostro. Analogamente accade per l'"Alberti". Abbiamo condiviso con il dirigente Minicozzi l'opportunità di verificare nel dettaglio quali sono le esigenze esatte delle due scuole in termini di spazi, anche considerando la circostanza che gli abbattimenti non riguarderanno la totalità dei plessi di piazza Risorgimento. Ma è già evidente che le aule ricavate in via Calandra non basteranno a coprire le esigenze di entrambi gli istituti. Ci auguriamo di riuscire a trovare insieme soluzioni idonee, per dare risposte a studenti e famiglie che comprensibilmente le attendono».
 

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