Benevento, avvocato e 5 commercialisti
sospesi per bancarotta fraudolenta

Benevento, avvocato e 5 commercialisti sospesi per bancarotta fraudolenta
Martedì 27 Aprile 2021, 14:21
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Figurano cinque commercialisti e un avvocato di Benevento tra i destinatari di una misura cautelare del divieto temporaneo di esercitare la professione, della durata di 12 mesi, in relazione alle ipotesi di reato previste, a vario titolo, dalla Legge Fallimentare tra cui figurano la, bancarotta fraudolenta, bancarotta concordataria e falso in attestazioni e relazioni. Il provvedimento interdittivo è stato emesso dal gip del Tribunale di Benevento su richiesta della locale Procura della Repubblica, coordinata da Aldo Policastro, al termine di indagini del Nucleo Polizia Economica Finanziaria della Guardia di Finanza.

Nell'indagine risultano indagati oltre 40 soggetti, tra professionisti ed imprenditori, per molti dei quali il gip, pur non sussistendo le esigenze cautelari, ha comunque confermato l'impianto accusatorio. Le indagini, avviate in seguito ad una segnalazione del Tribunale di Benevento inoltrata dopo aver dichiarato inammissibile il ricorso alla procedura di concordato preventivo presentato da una società, si concentravano sui possibili abusi delle procedure concordatarie e di ristrutturazione di debiti a cui sono ricorsi alcuni imprenditori del territorio che, unitamente ai professionisti indagati, disponendo unilateralmente dei tempi del procedimento, paralizzavano le possibili iniziative recuperatorie, così frodando i creditori ed utilizzando strumenti processuali per perseguire finalità eccedenti o deviate rispetto a quelle per le quali l'ordinamento li ha predisposti.

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 Su delega della Procura della Repubblica, il Nucleo Polizia Economica Finanziaria della Guardia di Finanza di Benevento, ha avviato un'indagine che «ha permesso di acquisire, si legge in una nota della Procura, gravi indizi in ordine a plurime ed articolate condotte fraudolente contestate ai professionisti indagati, consistite soprattutto nel rappresentare ripetutamente all'esterno una situazione economico - finanziaria del gruppi imprenditoriali investigati difforme da quella reale, nonché nel depauperare il patrimonio di singole società del gruppo, in pregiudizio per i creditori, attraverso operazioni prive di giustificazione economica (affitto di ramo d'azienda; rinuncia irrevocabile a crediti; acquisto di partecipazioni ad un prezzo elevato e rivendita delle stesse dopo pochi mesi a prezzo irrisorio) con abuso dei citati strumenti concordatari e di ristrutturazione adottati delle società in crisi con finalità esclusivamente dilatoria, in modo da paralizzare le iniziative recuperatorie dei creditori ed, al contempo, depauperare l'impresa in crisi. 

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